Maker Faire Roma dedica un’area alla sicurezza informatica
Cybersecurity, anche i conflitti alzano il rischio di attacchi informatici: come prevenire
Cybersecurity è uno dei temi del momento e per la prima volta sarà a Maker Faire Rome. La sicurezza informatica…
Cybersecurity è uno dei temi del momento e per la prima volta sarà a Maker Faire Rome.
La sicurezza informatica serve a monitorare le vulnerabilità presenti all’interno dell’universo informatico, passando per l’attuazione di servizi di prevenzione e di risposte alle minacce esterne. Ecco perché la più grande manifestazione europea dedicata all’Innovazione, promossa e organizzata dalla Camera di Commercio di Roma e che dal 20 al 22 ottobre si tiene alla Fiera di Roma, ospita un’area dedicata interamente alla cybersecurity, anche grazie alla collaborazione istituzionale dell’Agenzia Cybersicurezza Nazionale, il CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica) e l’Università di Catania.
Viviamo in un’era informatizzata in cui la trasformazione digitale aziendale sta facendo emergere tutti i rischi legati alla sicurezza dei dati. Ecco quindi che la Cybersecurity inizia ad avere un ruolo sempre più centrale, al pari degli altri aspetti dell’infrastruttura IT, dalla quale dipende il ciclo dell’operatività aziendale.
Nel padiglione “Discover” – quello riservato proprio alla ‘scoperta’ di temi meno conosciuti e spesso ritenuti più ‘ostici’, Maker Faire Rome ha riunito i protagonisti della Cybersecurity italiana – aziende, ricercatori, organizzazioni pubbliche – che tra progetti, mostre, workshop ed esperienze aiuteranno i visitatori a comprendere al meglio perché la sicurezza informatica sia così importante, ad ogni livello, anche quello individuale.
Sono previste anche esperienze divertenti e gamificate, per aiutare anche i più giovani o i meno esperti ad avvicinarsi a questo tema e acquisire consapevolezza della sua importanza.
Tra i progetti in mostra: Cyber Escape Room – attacco alla Nerd Corporation, una cyber escape room progettata dal CINI, per coinvolgere e sfidare la mente dei partecipanti in un ambiente digitale avvincente. Vi è poi Deepfake Showcase, una esposizione in “realtà rielaborata”: progetto offerto dall’Università di Catania, che offre ai visitatori l’opportunità di esplorare le dinamiche della tecnologia deepfake e comprendere il suo impatto sulla nostra società. Molti anche gli appuntamenti di confronto diretto con gli esperti, previste tavole rotonde e workshop con esperti dell’Autorità Cybersicurezza Nazionale, il Politecnico di Milano e responsabili della Cybersecurity di aziende e professionisti del settore. Infine, sabato 21 ottobre è in programma un’avvincente dimostrazione di CyberMentalist con Intelligenza artificiale, unica nel suo genere: una intelligenza artificiale proverà ad “entrare nella mente di alcuni volontari”, per indovinare i loro segreti più profondi.
Su questa scia, fondamentale dunque, ora più che mai, sensibilizzare e informare le nuove generazioni e non solo sul ruolo essenziale della cybersecurity: la stessa guerra in Israele, infatti, potrebbe rappresentare un rischio per tutte quelle strutture, anche di servizi primari, connesse alla rete. Non è un caso che, nelle settimane successive allo scoppio della guerra in Ucraina, anche in Italia siano aumentati gli attacchi di natura informatica. Solo nel trimestre aprile-giugno 2023 qui si sono registrati 672 casi di cybercrime, quasi il doppio rispetto ai 308 del trimestre precedente, secondo l’analisi condotta dall’Osservatorio Cybersecurity di Exprivia.
“In questi giorni sono stati rilevati pesanti attacchi informatici su Israele, che mirano a destabilizzare ancor di più la popolazione”, dichiara Marco Menichelli, esperto di cyber security e founder dell’azienda tech Nevil, “Oggi, infatti, la guerra non si combatte solo con bombardamenti da cielo, mare e terra ad opera di professionisti in divisa, ma anche da esperti hacker in grado di sferrare attacchi imprevedibili e fortemente distruttivi. In questa fase anche i paesi alleati o sostenitori di Israele sono a rischio, Italia inclusa”, prosegue Menichelli, “Importante utilizzare ogni accorgimento che la tecnologia mette a disposizione, per respingere eventuali attacchi cyber o limitarne l’impatto dannoso, sia in termini economici, sia per quanto riguarda il furto di dati sensibili. Fra le azioni da non eseguire mai: aprire email o allegati sospetti senza verificarne autenticità; utilizzare password deboli o uguali per diversi servizi; collegare dispositivi esterni non verificati ai computer o alle reti aziendali; navigare su siti web non sicuri, senza verificarne reputazione o certificato SSL; lavorare da remoto senza una connessione sicura o una VPN (Virtual Private Network)”.
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