I numeri offerti dalla IDF, l’International Diabete Federation, ci dicono che nel 2021 quasi il 10% della popolazione adulta nel mondo è diabetica (parliamo di quasi 600 milioni di persone) e 1,2 milioni di bambini e adolescenti sotto i 19 anni soffrono di diabete di tipo 1. Il diabete di tipo 1 è una patologia che si verifica quando il pancreas non produce più ed è anche il tipo di diabete più diffuso tra i bambini, motivo per il quale rientra tra le malattie croniche dell’infanzia. Questa malattia ha il suo picco di incidenza tra i 4 e i 6 anni oppure tra i 10 e i 14 anni, coinvolgendo 1 bambino su 350 ogni anno, anche se il numero è in aumento nella fascia sotto i cinque anni. In Italia sono circa 20.000 i bambini e gli adolescenti a vivere con questa patologia che, una volta diagnosticata e trattata con assunzione quotidiana di Insulina, non impedisce loro di svolgere le stesse attività dei coetanei. Certo occorrono delle precauzioni e delle cure ad hoc ma, trattandosi di malattia cronica e che quindi accompagnerà il soggetto lungo tutto il percorso della sua vita, la cosa migliore è intraprendere una “educazione terapeutica” che affronti il diabete con serietà ma che, contemporaneamente, renda fin da subito molto autonomo il giovane paziente. Oltre all’assunzione regolare di Insulina e al frequente controllo dei valori glicemici occorre seguire un’alimentazione corretta, fare attività fisica, tenere sott’occhio il peso cercando di non ingrassare eccessivamente, aderire ai controlli periodici diabetologici. Insomma, cercare di imparare il più possibile sulla gestione di questa patologia e cercare di conviverci al meglio.

Non è sicuramente tuttavia facile per le famiglie accettare questa situazione ed è per questo che, dal 1996, esiste in Italia l’AGD Italia, oggi confluita – come prevede la normativa del Terzo Settore – in DIABETE ITALIA Onlus, che è un coordinamento virtuoso tra Associazioni di aiuto a bambini e giovani con diabete. È un interlocutore serio ed autorevole nei confronti delle istituzioni nazionali, e tra le attività dell’ente sicuramente viene dato ampio spazio alla formazione e alla ricerca raccogliendo fondi attraverso le Associazioni componenti, e realizzando anche documenti a supporto dei giovani affetti da diabete e delle loro famiglie. È il caso, per esempio, di AGD Lecco APS, componente fondatore del CDG Lombardia – che è nata addirittura prima, nel 1994 – composta da genitori e ragazzi che convivono quotidianamente con il diabete di tipo 1. Questa associazione collabora con il Dipartimento di Pediatria dell’Ospedale “A. Manzoni” di Lecco per la formazione e l’aggiornamento professionale del personale medico ed infermieristico nell’ambito della diabetologia pediatrica, e si distingue anche per altre attività virtuose a servizio delle famiglie e dei ragazzi. Innanzitutto, e qui torniamo sempre alla grande forza che hanno tutte queste associazioni e il nostro Terzo Settore, mette in contatto e fa “da rete” per una vera solidarietà tra famiglie, fornendo anche supporto psicologico, informativo e formativo ai genitori.

Importante anche l’attività di promozione volta a fare conoscere il diabete di tipo 1, cercando di accelerare anche i processi di diagnosi, e l’opera di sensibilizzazione nei confronti della politica su questo tema così delicato. AGD organizza convegni di approfondimento e incontri soprattutto indirizzati ai ragazzi, perché far loro comprendere l’importanza e l’educazione a uno stile di vita sano insieme ad una adeguata attività sportiva consente di raggiungere un ottimo equilibrio metabolico. In questo percorso di consapevolezza sono fondamentali anche i momenti conviviali e i campi scuola, dove i ragazzi possono imparare a comprendere che possono vivere in autogestione, aiutandoli così nell’accettazione psicologica della patologia che li accompagnerà per tutta la vita. AGD Lecco, come molte altre associazioni che si occupano di questo enorme problema che si chiama diabete, è sicuramente un esempio concreto di come una malattia cronica come il diabete di tipo 1 che può dare molteplici ricadute negative nel corso della vita, se affrontata con gli strumenti giusti e la corretta predisposizione, rende meno complicata la quotidianità di chi ne è affetto. La ricerca in questo campo sta facendo passi da gigante e si sono avuti tantissimi progressi scientifici e tecnologici negli ultimi anni, ma sicuramente associazioni come AGD Lecco possono fare moltissimo nel supporto e nell’accompagnamento di questi ragazzi.