La presidente del tribunale di Palmi ha rischiato di perdere il posto per aver fatto fare un giro in elicottero sull’Aspromonte all’allora vice presidente del Csm Giovanni Legnini. L’episodio, pur risalendo al mese di giugno del 2018, è tornato d’attualità questa settimana in quanto Palazzo dei Marescialli doveva esaminare l’attività svolta dalla magistrata nell’ultimo quadriennio ai fini della sua conferma nell’incarico direttivo. L’ordine degli avvocati di Palmi, quell’anno, aveva organizzato un convegno per ricordare la morte del magistrato Rocco Palamara, padre di Luca e artefice della norma sulle estradizioni, originario di Santa Cristina d’Aspromonte. All’evento era stato invitato, oltre a Palamara junior all’epoca membro del Csm, anche Legnini che aveva però espresso il desiderio di effettuare un giro in elicottero che gli consentisse “una migliore conoscenza” del territorio dell’Aspromonte.

Il programma definitivo della giornata aveva così previsto, a margine dei lavori del convegno, un sorvolo delle impervie montagne calabresi e un pranzo con prodotti tipici ai piani di Carmelia, sopra Delinuova, località nota per essere, a parte le bellezze naturalistiche, un covo di latitanti e sequestratori di persona. La presidente del tribunale di Palmi, per esaudire il desiderio di Legnini, si era allora prontamente attivata con il comandante dei carabinieri per ottenere la disponibilità di uno degli elicotteri in servizio presso il Nucleo dell’Arma dell’aeroporto di Vibo Valentia.

Dalle parti della Benemerita avrebbero però sollevato delle ‘difficoltà’ per l’autorizzazione in quanto dal Csm non era giunta una richiesta formale circa l’impiego dell’elicottero. I carabinieri avevano quindi suggerito alla magistrata di rivolgersi direttamente al questore di Reggio Calabria, città dove ha sede il Reparto volo della Polizia di Stato e che ha una grande disponibilità di elicotteri. Per questa vicenda venne successivamente aperto un procedimento penale, per fatti non costituenti reato, senza dunque che la magistrata fosse indagata. “In data 22.6.2018, nel segnalare al questore di Reggio Calabria la presenza il successivo 29.6.2018 in Palmi dei precitati membri del Csm, per partecipare a un convegno, si faceva portatrice di una richiesta del senatore Legnini, il quale desiderava effettuare un giro perlustrativo in elicottero che gli consentisse e consentisse agli altri due membri del Csm una migliore conoscenza del territorio aspro montino” e che “dall’esame degli atti in oggetto del presente fascicolo, (…) non si rilevano elementi tali da ipotizzare, seppure in astratto, l’esistenza di fattispecie penalmente rilevanti…”, scrissero i magistrati di Reggio Calabria.

La nota della Procura calabrese venne trasmessa, come da prassi, al Csm per i profili di incompatibilità ambientale della toga. Il dibattito in Plenum fu molto acceso, in quanto due consiglieri (il laico della Lega Stefano Cavanna e il togato progressista Giuseppe Cascini) contestarono la delibera di archiviazione per incompatibilità ambientale, chiedendo ai colleghi di seguire un unico metro di valutazione. Altrimenti “si perde di credibilità”, disse Cascini che si astenne durante la votazione insieme ad altri cinque consiglieri. Durissimo, invece, fu Cavanna: “Io sono di Genova e non mi sognerei mai di chiedere un’autoblindo per girare sulle colline della mia città”.

Questa settimana, come detto, il tour calabrese in elicottero è riemerso dagli archivi del Csm ai fini della conferma della magistrata. Il Csm, visti anche i precedenti, ha ritenuto di non doverne tenere conto. A favore della magistrata hanno pesato le sue ottime capacità organizzative ed il fatto che difficilmente avrebbe potuto dire no al desiderio di volo del vice presidente del Csm.