Gianni Minà, tra i più grandi giornalisti e conduttore televisivi italiani, è morto lunedì 27 marzo all’età di 84 anni. La notizia è stata data attraverso le sue pagine social. In particolare, sul profilo Facebook è stato indicato che il giornalista e conduttore televisivo è deceduto dopo una breve malattia cardiaca.

Non è stato mai lasciato solo – si legge nel post -, ed è stato circondato dall’amore della sua famiglia e dei suoi amici più cari. Un ringraziamento speciale va al Prof. Fioranelli e allo staff della clinica Villa del Rosario che ci hanno dato la libertà di dirgli addio con serenità”.

Nato a Torino il 17 maggio 1938, iniziò la carriera giornalistica nel 1959 a Tuttosport, di cui fu poi direttore dal 1996 al 1998. Come giornalista seguì otto mondiali di calcio e sette Olimpiadi, oltre a decine di campionati mondiali di pugilato, fra cui quelli storici dell’epoca di Muhammad Ali.

Contribuì a rendere storiche diverse trasmissioni Rai, come L’Altra domenica e Blitz.  Come autore e conduttore di quest’ultima, la domenica pomeriggio, intervistò giganti della musica, del cinema e dello sport: tra gli altri furono suoi ospiti tra il 1981 e il 1984 personaggi come Federico Fellini, Eduardo De Filippo, Muhammad Ali, Robert De Niro, Jane Fonda, Betty Faria, Gabriel García Márquez, Enzo Ferrari, Fabrizio De André, Giorgio Gaber.

 

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Nel 1987 intervistò una prima volta per 16 ore l’allora presidente presidente cubano Fidel Castro, in un documentario dal quale è stato tratto un libro pubblicato in tutto il mondo. Da quello stesso incontro è stato tratto “Fidel racconta il Che”, reportage nel quale il leader cubano per la prima e unica volta racconta l’epopea di Ernesto Guevara.

L’altro grande personaggio a cui sarà sempre legato Minà è Diego Armando Maradona. Tante le interviste realizzate col ‘Pibe de oro’, sia nei momenti di massimo splendore del fuoriclasse argentino del calcio che in quelli complicati, quando il campione del Napoli era travolto dagli scandali.

Redazione

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