Non bastavano le tensioni ereditarie dell’ultimo periodo. John Elkann inferocito con “Porta a Porta”. Nelle ultime ore è scoppiata la guerra dei droni. Tutta colpa della troupe Rai che aveva sorvolato con un drone la residenza del rampollo ad di Exor: “A fronte di questa ingiustificabile intrusione nella vita privata del nostro assistito — scrivono i legali — per di più realizzata dalla tv di Stato, e a tutela della privacy sua e della sua famiglia che include anche tre minori, annunciamo una querela contro tutti i soggetti responsabili”

La diffida nei confronti di “Porta a Porta”: non utilizzare le immagini

Gli avvocati di John Elkann parlano chiaro e “diffidano la redazione di “Porta a Porta” dal reiterare simili comportamenti, nonché dall’utilizzare in qualunque modo ogni immagine così ottenuta“. Questo quanto sottolineato fermamente dagli avvocati Paolo Siniscalchi, Federico Cecconi e Carlo Re E ancora “l’attuale clima di aggressione mediatica”, per il quale hanno ricevuto mandato di tutelare la reputazione dei tre fratelli Elkann, “diffidando chiunque dalla diffusione di articoli e servizi di stampa inveritieri e diffamatori”.

E ieri, i difensori del nipote dell’Avvocato e del commercialista Gianluca Ferrero (gli avvocati Paolo Davico Bonino e Marco Ferrero) hanno depositato al tribunale del Riesame di Torino il ricorso contro il secondo decreto di sequestro della Procura. Che si era vista annullare parzialmente il primo provvedimento, relativo all’inchiesta sui redditi e l’eredità di Marella Caracciolo.

La risposta di “Porta a Porta”: il filmmaker ha smesso dopo l’invito della sicurezza

“Il film maker ha smesso di fare riprese dopo l’invito della sicurezza di casa Elkann. E quelle immagini non sono andate e non andranno in onda”. Contro replica dei legali: “Le riprese di luoghi di privata dimora, ove peraltro abitano minorenni, è vietata in assoluto”.

 

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