In una situazione di emergenza che non ha precedenti nella storia del nostro Paese, con la chiusura delle scuole per 10 giorni consecutivi a causa del contagio per il Coronavirus, la Rai servizio pubblico avrebbe la possibilità di riscattarsi e tornare ad essere amata anzi benedetta dagli italiani. Oltre 8 milioni di bambini e ragazzi sono passati inaspettatamente dal non avere neanche 10 minuti liberi nelle loro giornate riempite dalla scuola, dallo sport, dalle feste a casa degli amici, al dover riempire oltre 10 ore, addirittura 15, se si pensa alle mancate lezioni, il tempo pieno, i compiti, gli spostamenti.
Come negli Anni ’60, la Rai potrebbe tornare ad essere il riferimento culturale e sociale dell’intero Paese, ma dovrebbe mettersi subito al lavoro e reinventarsi un ruolo da Maestro Manzi 2.0. Non è mai troppo tardi, verrebbe da dire. Lo farà? L’amministratore delegato Salini si muoverà per valorizzare davvero i quasi 2 miliardi di euro di canone che i cittadini versano ogni anno nelle casse di Viale Mazzini?
Eppure basterebbe poco. Tralasciando la didattica, visto che oggi grazie al web il Maestro Manzi ha tanti validi emuli on line che già nel pomeriggio aiutano i nostri figli nelle lezioni più difficili, la Rai potrebbe fare molto nell’intrattenimento colto anzi informativo.
L’obiettivo, ovviamente, non deve essere quello di sostituirsi agli insostituibili insegnanti, ma quello di occupare il tempo libero in maniera costruttiva e utile.
La Rai potrebbe intanto creare subito una video commissione che in streaming (meglio non riunirsi, di questi tempi) coinvolga presidi, registi, autori, critici cinematografici, esperti e appassionati per scegliere dei film che abbiano attinenza con i programmi scolastici. Solo per fare alcuni esempi, si potrebbe pensare alla trasmissione di grandi film su Odissea, Eneide, Rivoluzione Francese, Risorgimento, Divina Commedia, con discussione in studio pre o post visione.
Ad aiutare una fruizione smart c’è la piattaforma Rai Play, che oggi la Rai possiede grazie alla felice intuizione dell’allora direttore generale Antonio Campo Dall’Orto. I giovani, e non, potrebbero, riempire il tempo in maniera costruttiva e addirittura imparare dai dibattiti prima e dopo i film. Sarebbe utile per riempire in maniera intelligente il troppo tempo libero e solitario che avranno, e magari fargli conoscere un mondo diverso da quello diverso delle ricchissime fiction internazionali.
La tv potrebbe avere un ruolo davvero importante soprattutto per i ragazzi delle scuole elementari, che sono meno attrezzate per la video didattica, visto che l’età degli alunni rende l’utilizzo del web più problematico. Ecco, in questa fascia la televisione potrebbe svolgere un rilevante ruolo anche di supplenza tecnologica delle strutture della scuola ed aiutare le famiglie nel tentativo di non rimanere indietro con il programma scolastico.
Questi, però, sono solo alcuni esempi e spunti. Dal confronto della Rai con i presidi e gli esperti del settore potrebbero arrivare proposte ancora più utili.
L’iniziativa forse non sarà un record di ascolti, ma non è detto. In ogni caso sono certo che i ragazzi ed i loro genitori, che pagano il canone, ne rimarranno soddisfatti. E magari riusciranno a percepire ancora meglio quale deve essere la differenza tra servizio pubblico e tv commerciale.