Le Ragioni di Israele
Emiliano e Giani chiedono l’abiura agli ebrei, ma dimostrano poca coerenza. Io, militante sionista, ho bisogno di un visto d’ingresso?

Illustrissimi presidenti degli Stati di Puglia e Toscana, avete dimostrato eccellente moralità nell’ordinare a tutti i funzionari dei vostri uffici di interrompere ogni collaborazione, su tutti i livelli, con qualsiasi rappresentante dello Stato genocidario Israele, a meno che non condanni espressamente il genocidio in atto. Un gesto che vale certamente a salvare l’onore delle vostre bellissime terre.
I casi
Bene, perciò, sul piano della morale. Male, però, su quello dell’intelligenza, sul quale lasciate un po’ a desiderare, per diversi motivi. Primo. Se il rappresentante ha meno di 41 anni, ed è in buona salute, si tratta di un riservista. Quindi, quello condannerà pure il genocidio, ma poi, tornato in Israele, tornerà a farlo, e non potrà rifiutarsi, trattandosi di un suo dovere. E allora? Dovreste obbligarlo, perciò, non solo a dissociarsi, ma anche a rinunciare alla sua cittadinanza, e a disertare. E dove potrebbe andare? Da voi, per esempio. Potreste dargli la cittadinanza pugliese o toscana (Puglia e Toscana sono degli Stati sovrani, vero?). Perché, qualcosa in contrario? Secondo. Se non è un riservista (né, ovviamente, un militare di carriera), il problema sembrerebbe non porsi, ma non è vero. Avrà probabilmente, infatti, una famiglia, un partner, dei figli, dei nipoti. Ed è molto probabile che qualcuno di questi serva nell’Esercito (nello Stato genocidario lo fanno quasi tutti). E allora? Con i soldi che ricaverebbe, per esempio, dall’aver venduto un prodotto nei vostri Stati, andrebbe a dare da magiare agli esecutori materiali del genocidio. Vi pare coerente? Dovreste come minimo obbligarlo a divorziare, a disconoscere i figli ecc. Terzo. Ma poi, siete proprio di un’ingenuità sconcertante. Come fate a fidarvi di una semplice dichiarazione di condanna, anche se sottoscritta con un atto notarile? Avete tanta fiducia nell’onestà intellettuale degli uomini, per non dire degli ebrei? Quelli dell’Inquisizione, quando processavano i marrani, per vedere se si erano davvero convertiti, non si accontentavano certo di una semplice dichiarazione. Era una regola basilare quella per cui la verità poteva essere acquisita solo attraverso i “tormenta”, la tortura. E infatti molti di loro, non appena sotto i ferri, confessavano di essere rimasti ebrei. Fate lo stesso anche voi, e vedrete che quasi tutti ammetteranno di essere restati, in coscienza, genocidari. Quarto. Anche se per voi è una notizia molto triste, vi devo poi dire che nei vostri due Stati ci sono molti fiancheggiatori del genocidio. Molti toscani e pugliesi hanno intensi rapporti con lo Stato genocidario. I loro nomi sono pubblici; se non li conoscete ve li posso anche dare io, chiedendo loro il permesso. E allora? Che coerenza è questa? Perché non levate la cittadinanza a questi traditori, perché non li cacciate? Siete o non siete degli Stati sovrani?
Una richiesta per Michele Emiliano
Infine, una cortese richiesta di informazione al presidente dello Stato di Puglia. Anche se non vivo là, anche io sono pugliese, precisamente di Lecce. Sono legatissimo alle mie radici, mi considero con orgoglio un salentino doc; eppure, ahimé, pur non essendo né israeliano né ebreo, sono un militante sionista. Torno spesso nella mia terra, ma non sono più sicuro di averne il diritto. Vorrei quindi chiedere un visto di ingresso all’Ambasciata di Puglia a Roma, oppure al Consolato di Napoli, dove vivo. Ho preparato un bel discorsetto per l’ambasciatore o il console, nel caso mi chiedessero l’abiura. Potrebbe indicarmi gli indirizzi, per favore? Non li trovo.
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