Una vergognosa iniziativa contro la libertà umana sta per avere luogo il prossimo giovedì 12 dicembre a Roma, presso il Centro congressi di via Cavour 50. Qui verrà presentata l’autobiografia di Ali Khamenei, il supremo e sanguinario tiranno della Repubblica islamica dell’Iran. Titolo del libercolo: Cella n.4 – Il seme della rivoluzione.

Fra i “disinteressati” laudatores dell’ayatollah troviamo Franco Cardini, che ha finalmente gettato la maschera di docente ed esperto per rivelare il suo vero volto di nemico delle democrazie; seguono Demetrio Giordani, professore di Storia dei paesi islamici, e infine Giorgio Bianchi, sedicente giornalista, inserito nella lista dei “putiniani d’Italia” e bannato da Facebook, candidato di recente nella lista “Italia Sovrana e Popolare”. L’evento, inutile dirlo, è sponsorizzato da un’associazione islamica, diretta emanazione del regime iraniano.

È appena il caso di ricordare che la Repubblica islamica è un regime totalitario, da 45 anni in guerra contro lo stesso popolo iraniano; uno Stato la cui “polizia religiosa” ammazza di botte una ragazza colpevole di mostrare una ciocca di capelli e decreta l’impiccagione di ragazzi 20enni con l’abominevole accusa di condurre una “guerra contro Dio”. Oggi l’Iran è una teocrazia fondata sull’apartheid di genere nei confronti delle donne, sottomesse con l’imposizione obbligatoria del velo; che pratica sistematicamente la tortura nei confronti degli oppositori; che vanta il maggior numero di esecuzioni capitali al mondo in rapporto alla popolazione; che fomenta la guerra in tutto il Medio Oriente, direttamente con i pasdaran oppure tramite le sue varie diramazioni libanesi, palestinesi e yemenite. Inoltre la stessa Repubblica islamica organizza da decenni il terrorismo internazionale, attraverso il famigerato Corpo dei Guardiani della Rivoluzione (IRGC) e altri organismi di regime, e fornisce regolarmente alla Russia di Putin i droni con cui fare strage di civili nelle città ucraine.

Alla luce di queste e altre constatazioni, la presentazione nella Capitale d’Italia dell’autobiografia dell’ayatollah Khamenei appare una vera e propria indecenza, un’ingiuria a tutta la democrazia italiana. Per manifestare il nostro sdegno, l’associazione Ponte Atlantico e Woman Life Freedom Europa hanno indetto un presidio (“Contro Khamenei”) di fronte alla sede dell’evento: per tutti, l’appuntamento è alle 16 di giovedì prossimo, in via Cavour all’altezza del numero 50.

Dalle colonne di questo giornale, che ha da subito offerto il suo sostegno all’iniziativa, rivolgiamo un appello agli organi di informazione, a tutti i partiti democratici e ai movimenti della società civile – in particolare al movimento femminista – per non lasciare sole le donne e i dissidenti iraniani in questa occasione. Non accettiamo senza reagire che le quinte colonne di Mosca e di Teheran vengano ad attaccare impunemente la democrazia italiana.

Alessandro Litta Modigliani

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