Cinque morti a poca distanza uno dall’altro. Cinque morti tutti in una famiglia nel giro di un solo mese. È successo a Pietraperzia, in provincia di Enna. Una tragedia cominciata poco prima di Natale e finita soltanto ieri. L’ennesima che si sente di questi tempi e che non si vorrebbe mai scrivere. Secondo l’ultimo bollettino dall’esplosione della pandemia in Italia sono stati quasi 148mila i decessi causati dalle complicanze del covid.

La vicenda di Pietraperzia ha interessato familiari di diverse età. Il primo a morire, a fine dicembre è stato il padre 80enne. L’uomo era morto poco dopo l’arrivo del 118. A seguire la madre di 78 anni, il figlio di 50 anni e le due sorelle di 55 e 52 anni. Tutti e quattro deceduti all’ospedale Umberto I di Enna. L’ultima a morire, ieri, la figlia di 52 anni.

“Una tragedia ha scosso l’intera comunità pietrina. Un’intera famiglia sterminata da questo maledetto virus, che purtroppo si è accanito”, ha detto Salvuccio Messina, sindaco di Pietraperzia. “Il Sindaco e l’Amministrazione Comunale si uniscono al dolore straziante che ha colpito le famiglie Salvaggio – Mancuso per la perdita dei loro amati familiari”.

A oggi in Italia sono state somministrate oltre 129 milioni di dosi di vaccino. Quasi 48 milioni gli over 12 anni che hanno completato il ciclo di due dosi, l’87,93%. Oltre 34 milioni 428mila le persone che hanno ricevuto la dose addizionale di richiamo, booster. Il report dell’Istituto Superiore di Sanità ha fornito un’ulteriore conferma dell’efficacia dei vaccini anti-covid: il tasso di ospedalizzazione delle persone non vaccinate è superiore di otto volte a chi ha completato il ciclo di due dosi e di dieci ha chi ha ricevuto anche la dose booster.

Differenze ancora maggiore se si guarda alle terapie intensive: il tasso per i non vaccinati è di 18 volte più alto rispetto a chi ha ricevuto due dosi e 27 volte di più rispetto a chi ha ricevuto anche la dose aggiuntiva booster. Così come il tasso di mortalità tra il 3 dicembre e il 2 gennaio è stato pari a 60,2 decessi per 100mila abitanti, circa 9 volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da massimo 120 giorni e di circa 27 volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva booster.

I vaccini risultano efficaci al 64%, entro 90 giorni dal completamento del ciclo, nel prevenire l’infezione, al 51% fino ai 120 giorni, e al 36% oltre i 120. Con la dose booster l’efficacia sale al 68%. Ancora più alta l’efficacia nel prevenire i casi di malattia grava che passa dal 92% al 93% all’86% e al 96% con booster. La reinfezione, ha fatto sapere l’Iss, è più probabile per i non vaccinati che per i vaccinati.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.