A 46 anni non ha alcuna voglia di appendere gli scarpini al chiodo, nonostante sia fermo da 11 anni per una maxi squalifica per doping. Francesco Flachi, attaccante che ha firmato grandi pagine e grandi gol in particolare con la maglia della Sampdoria, club dove ha segnato 110 reti, vuole tornare sul rettangolo verde dopo il prossimo 12 gennaio, quando terminerà di scontare la sua squalifica.

A dirlo è lo stesso Flachi in una intervista a Repubblica, dove il calciatore fiorentino racconta gli anni tribolati che ha attraversato dopo esser stato trovato positivo alla cocaina a seguito dei controlli al termine di una partita tra il suo Brescia e il Modena.

Flachi si dice pronto a rientrare a 46 anni: la ripartenza arriverà dall’Eccellenza, con il Signa. “Ci ho messo cinque anni per ritrovarmi. Dopo la squalifica non volevo più saperne del calcio. Ho aperto una paninoteca, ho provato a inventarmi un’altra vita, ma il pallone quando ce l’hai dentro, prima o poi torna fuori. Così dopo quei cinque anni di vuoto piano piano mi sono riavvicinato”, ha spiegato l’ex bomber.

Flachi che ammette le sue responsabilità, non evoca complotti: “Non cerco scuse, non le ho mai cercate, ho sbagliato e ho pagato”, racconta a Repubblica. L’ex attaccante di Fiorentina, Samp e Brescia è stato trovato positivo alla cocaina in due occasioni: la prima nel 2007, dopo la partita Sampdoria-Inter del 28 gennaio, beccandosi una squalifica di 24 mesi; la seconda il 19 dicembre 2009 dopo la partita tra il suo Brescia con il Modena, con la sanzione di 12 anni.

Francesco spiega chiaramente che nella vita “ho fatto tantissime caz…, ma oggi sono un uomo diverso, cambiato, pronto a rimettersi in gioco. Ora faccio questi sei mesi con il Signa e poi a giugno voglio prendere il patentino di allenatore”. È questa infatti la strada che vede nel suo futuro: “Vorrei allenare i bambini. Sento di poter dare ancora qualcosa al calcio. I bambini sono spugne, assorbono in fretta, e io non vedo l’ora di trasmettere a loro il mio calcio”.

Dall’incubo della cocaina è uscito anche grazie alla figlia Benedetta, come racconta Flachi: “Ha 19 anni e quando ha iniziato a leggere sui social cosa avevo fatto, ne abbiamo parlato. E sa qual è la cosa bella? Non mi ha mai giudicato». E gli altri? “Sì, altri sì. Ma ho imparato a fregarmene. È vero, non sono stato un buon esempio e ho pagato per quello che ho fatto. Ma tutti hanno diritto a una seconda possibilità”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia