Un conto sono le chiacchiere estive. Un altro la realtà e i voti in Parlamento. Perché in estate si può parlare di Ius Scholae, di aprire le maglie per concedere la cittadinanza italiana alle tante persone in attesa, ma poi quando si tratta di votare effettivamente per far sì che ciò avvenga, il dietrofront è repentino. Forza Italia per settimane ha aperto alla possibilità di introdurre lo Ius Scholae ma oggi ha votato contro l’emendamento di Azione che ricalcava la proposta espressa da Antonio Tajani e gli altri azzurri.

Forza Italia boccia lo Ius Scholae, l’ipocrisia degli azzurri che votano contro l’emendamento

L’Aula della Camera, infatti, ha bocciato tutti gli emendamenti delle opposizioni sulla modifica della legge sulla cittadinanza. Tra questi c’era anche quello di Azione, che aveva presentato il testo proprio per smascherare il bluff di Forza Italia. Il partito di Carlo Calenda aveva proposto lo Ius Scholae, cioè l’ottenimento della cittadinanza per i minori figli di immigrati dopo un ciclo scolastico di 10 anni. In pratica lo stesso concetto che per settimane hanno sventolato i forzisti. I voti contrari sono stati 169, tra cui appunto quelli dei deputati di Forza Italia, quelli favorevoli 126 e tre gli astenuti. Un voto svolto a scrutinio palese perché la richiesta delle opposizioni, in particolare di Avs, per rendere il voto segreto non è stata accettata.

L’ipocrisia degli azzurri che votano contro l’emendamento per lo Ius Scholae

La posizione del ‘no’ di Forza Italia è stata annunciata da Paolo Emilio Russo: “Si tratta di un tema che merita più attenzione di un emendamento infilato all’ultimo un un provvedimento che parla di sicurezza”. “È stata Forza Italia a promuovere, questa estate, un confronto sul tema. Antonio Tajani lo ha detto a più riprese, con grande chiarezza: ‘Il diritto a diventare cittadino italiano grazie alla formazione e allo studio è sacrosanto’. Per questa ragione stiamo lavorando con il gruppo, con i colleghi al Senato, a un testo con il quale intendiamo riformare le norme che regolano la concessione della cittadinanza italiana. Vogliamo semplificare e velocizzare le procedure andando incontro alle mutate esigenze dei nuovi italiani, che poi sono i compagni di scuola dei nostri figli. Questo, però, è un tema di democrazia e diritti, non certo di sicurezza nazionale. Una riforma complessiva che merita più considerazione di un emendamento inserito all’ultimo in un disegno di legge che, come si evince già dal nome, si occupa d’altro”. Un bell’esercizio di retorica per rendere evidente che le riforme possono aspettare, così come le migliaia di persone in attesa di cittadinanza, perché la politica ha i suoi meccanismi. Forza Italia non poteva accettare di votare un emendamento delle opposizioni, spaccando la maggioranza. Ma così facendo per ora si è rimangiata le chiacchiere delle ultime settimane.

La reazione di Calenda

Calenda non ci sta e punta il dito contro l’ipocrisia di Forza Italia: “È arrivato il momento in cui si deve parlare un linguaggio chiaro. Forza Italia non può far finta di essere nei giorni pari un partito liberale e nei giorni dispari la ruota di scorta di Meloni, perché è una presa in giro degli elettori”. Il segretario di Azione ha parlato con i cronisti fuori Montecitorio in merito al voto contrario del partito fondato da Silvio Berlusconi: “Se tu dici che lo Ius scholae è una priorità e poi voti contro la tua stessa proposta, è una follia, ma è una follia di cui si nutre la politica italiana”.

Gli emendamenti bocciati delle opposizioni

Oltre all’emendamento di Azione, sono stati bocciati anche tutti quelli presentati dalle altre forze di opposizione sul tema della cittadinanza. Come quelli del Pd sullo Ius soli temperato e sullo Ius Scholae a 5 anni, oppure quello di +Europa in favore di un referendum sulla cittadinanza. Le opposizioni, specie Pd e Avs, si sono mostrate compatte votando tutti gli emendamenti degli altri gruppi in materia. La democratica Ouidad Bakkali è chiara: “Sosteniamo qualsiasi emendamento che migliori anche solo di un centimetro la legge del ’92”.