Quando sabato sera è stato chiamato da Stefano Pioli ed è entrato in campo all’ottantatreesimo minuto al posto di Luka Jovic, San Siro lo ha accolto con un boato. A 15 anni e 8 mesi, Francesco Camarda è il più giovane esordiente di sempre nella storia del nostro campionato. Un evento salutato con clamore dal mondo dei social: dalla Lega di Serie A ai vari profili del Milan, l’hashtag con il suo cognome è andato fortissimo, visualizzazioni e like hanno fatto del nostro il personaggio più cliccato del fine settimana. Che si tratti di un predestinato appare evidente a tutti: da questa stagione è stato aggregato con due anni di anticipo alla formazione Primavera di Ignazio Abate. Lo score al momento parla di 14 presenze (612 minuti giocati), 7 reti e 2 assist, di cui 3 presenze (185 minuti giocati), 3 reti e 1 assist in Youth League (la Champions League dei ragazzi).

Il debutto nella massima serie in quello che da tutti è considerato uno dei templi del calcio mondiale rappresenta dunque il coronamento di un percorso tanto rapido quanto sorprendente. Non a caso Pioli ha subito vestito i panni del pompiere. “Mi è piaciuto molto come i compagni lo hanno accompagnato nella sua prima esperienza. Un segnale di fiducia, compattezza e solidarietà. Lui sta facendo quello che mi aspettavo: grande entusiasmo, umiltà e voglia di migliorarsi. Il suo percorso andrà costruito con calma e pazienza. Dovrà continuare a essere quello che è noi dovremo essere bravi a farlo rimanere dentro questi atteggiamenti. Dovrà fare i suoi errori, dovrà crescere ma dovrà rimanere quello che è”, sono state le parole del tecnico a Sky alla vigilia della partita di Champions contro il Borussia Dortmund.

Adesso, mentre i paragoni si sprecano, i tifosi rossoneri si ricordano due dei calciatori che più di tanti altri hanno fatto battere i loro cuori: Gianni Rivera e Paolo Maldini. Nato ad Alessandria nel 1943, anche il “Golden boy” non aveva compiuto 16 anni al momento di esordire con la maglia grigio-nera della squadra della sua città, in panchina Luciano Robotti; l’anno successivo sarebbe stato protagonista con la maglia del Milan indossata fino al 1979, l’anno della stella. Ai suoi tempi non c’erano smartphone e social network e probabilmente quello che è stato uno dei numeri 10 più forti della storia del calcio avrà dovuto accontentarsi di qualche telegramma. Analogo discorso per Paolo Maldini, nato il 26 giugno del 1968 e schierato a Udine da Nils Liedholm il 20 gennaio del 1985: da allora, anche per lui, una carriera straordinaria fatta di successi con un’unica maglia, quella del Milan. Ovviamente si tratta di un’altra epoca e di un calcio che era assai diverso, quasi un altro sport; se un tempo i milanisti pregustavano lustri di gioia grazie alle giocate di Rivera e alla classe di Maldini, al giorno d’oggi trattengono il fiato perché Camarda potrebbe essere rapito da un grande club europeo senza addirittura nessun indennizzo per la società di via Turati: non avendo 16 anni, il ragazzino non può firmare nessun contratto. Non appena avrà soffiato sulle candeline, il prossimo 10 marzo, c’è da scommetterci Camarda siglerà un contratto che cambierà definitivamente il suo status.

Il Milan vorrebbe blindarlo – si dice così adesso – fino al 2027 e farà di tutto per evitare una beffa che sarebbe clamorosa. Chi si sta già fregando le mani è la dirigenza di Adidas, che ha scommesso su questo baby talento la scorsa estate e lo ha inserito nello spot delle “X Crazyfast”, linea di grido delle scarpe da calcio lanciate dalla casa tedesca. Adesso Camarda punterà a infrangere un altro record, quello del marcatore più giovane della massima serie, detenuto al momento da Pietro Pellegri (in rete per la prima volta a 16 anni e 2 mesi). Giovanni Righi, Gino Colaussi, Renato Buso e Roberto Mancini sono stati gli altri goleador “Under 16”. Camarda ha ancora qualche mese per provare a essere il primo calciatore ad andare a segno prima di aver compiuto l’età necessaria per condurre uno scooter 125.