Un ragazzo di 27 anni è morto a Marsiglia nel corso delle proteste esplose in tutta la Francia dopo l’uccisione del 17enne Nahel da parte di un poliziotto. L’episodio è avvenuto nella notte tra sabato e domenica (ma la notizia è stata confermata dopo quasi 48 ore) durante i disordini, probabilmente a causa di un “violento colpo al petto” causato da un proiettile “tipo flash-ball“.

La procura di Marsiglia fa sapere che “quella notte nella zona si stavano svolgendo operazioni di tipo antisommossa e saccheggio, ma non è possibile stabilire se la vittima vi avesse preso parte o se stesse circolando nei paraggi” e sarebbe stato colpito ‘accidentalmente’. Secondo la stessa fonte, che conferma un articolo del settimanale Marianne e del quotidiano regionale La Marseillaise, “gli elementi dell’inchiesta rendono probabile che la morte sia stata causata da un violento impatto al torace provocato dal lancio di un proiettile ‘tipo flash-ball'”.

“Questo impatto ha portato all’arresto cardiaco e alla morte in tempi brevi“, ha aggiunto la procura di Marsiglia, che ha dichiarato di aver aperto “un’inchiesta giudiziaria per l’accusa di colpi mortali con l’uso o la minaccia di un’arma”.

La città di Marsiglia, insieme alla capitale Parigi, è stata l’epicentro delle proteste esplose nel Paese la scorsa settimana.

Dopo Nahel, sono due le persone che hanno perso la vita durante gli scontri che hanno sconvolto il Paese: un vigile del fuoco di 24 anni e il 27enne di Marsiglia. Nella città di Nimes lo scorso weekend un agente è stato salvato da un giubbotto antiproiettile che ha attutito un proiettile esploso durante le proteste. Proteste che hanno provocato oltre 3mila arresti, soprattutto di giovanissimi.

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