Resta sostanzialmente invariato il paesaggio politico fotografato dal sondaggio Demos per Repubblica in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre. Nonostante l’inizio della campagna elettorale, le prime proposte propagandate dai partiti, le alleanze che si vanno a formare nel campo del centrosinistra. Niente da aggiungere invece a destra: la coalizione guidata dalla leader in tutti i sondaggi Giorgia Meloni è data in netto vantaggio. E anche gli intervistati sostengono che il prossimo sarà un governo di centrodestra.

Le intenzioni di voto: Fratelli d’Italia resta in vetta, al 23,4%. E il partito di Meloni mantiene anche la distanza dal principale oppositore, il Partito Democratico, che sale e supera il 22%. Entrambi i partiti crescono, di oltre un punto percentuale. A seguire il blocco di partiti che ha determinato la fine del governo Draghi: la Lega e il Movimento 5 Stelle scendono al 13,2% e all’11,3%, Forza Italia sale all’8,3%.

La distanza rispetto ai due partiti in testa nelle proiezioni appare piuttosto incolmabile al momento. Fresca dell’accordo con il Pd l’accoppiata Azione +Europa guidata dall’ex ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda sale al 5,3%. Ancora in corso e fragile il dialogo dei dem con il blocco a sinistra: Europa Verde e Sinistra Italiana appaiono in calo, al 3,6%, Articolo1-Mdp al 2,5%. Italia Viva, del leader ed ex premier Matteo Renzi, che oggi appare isolato al centro dopo l’accordo Pd-Azione +Europa, non supera la soglia di sbarramento del 3%, è al 2,8%. Italexit di Gianluigi Paragone, che ha appena arruolato i volti delle manifestazioni No Green Pass la vicequestore Nunzia Schilirò e il portuale Stefano Puzzer, sfiora la soglia: è al 2,7%.

Draghi resta il Presidente del Consiglio preferito dagli intervistati, secondo l’opinione espressa da una componente di cittadini de-limitata, 21%, comunque una percentuale doppia rispetto a tutti gli altri leader indicati dagli italiani. Seguono Giuseppe Conte e Giorgia Meloni. La svolta che ha portato alle elezioni anticipate è stata giudicata negativamente da una larga parte dei cittadini, 41%.

Alta la quota di indecisi: come osserva Ilvo Diamanti che già in passato “una componente significativa (intorno al 13%) ha deciso alla vigilia o il giorno stesso del voto. E quasi 1 su 4 nell’ultima settimana”. Non è escluso che le urne aperte in una sola data potranno inoltre allargare i numeri dell’astensionismo. Il 62% degli italiani resta convinto che a vincere le prossime elezioni sarà il centrodestra, il 19% la coalizione del centrosinistra a guida Pd, il 10% il Movimento 5 Stelle, il 3% o il 6% non sa e non risponde. Le stime si confermano anche più alte negli elettorati dei partiti di centrodestra, solo il 55% degli elettori Pd crede che il centrosinistra possa vincere le elezioni, il 45% dice centrodestra. È la rappresentazione dell’ardua rimonta cui è chiamato il cosiddetto Campo Progressista nella campagna elettorale balneare.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.