È già campagna elettorale, dopo le dimissioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi e lo scioglimento delle Camere da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Si andrà alle elezioni il 25 settembre. Le prime con campagna elettorale balneare. E da oggi a quella domenica di fine estate sarà campagna elettorale, presumibilmente furiosa, probabilmente senza esclusione di colpi, e rincorsa ai sondaggi.

La Supermedia di Agi – media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto calcolate dal 7 al 20 luglio – è uscita praticamente in contemporanea con il precipitare degli eventi. Lo scenario è quello descritto negli ultimi mesi: testa a testa per la vetta dei partiti tra Fratelli d’Italia e Partito Democratico, coalizione di centrodestra dominante, per quanto riguarda il resto grande confusione sotto al cielo e nel Grande Centro. Fdi si attesta al 22,8% (più 0,3% rispetto all’ultima rilevazione), Pd al 22,1% (più 0,3%). Staccata la Lega di Matteo Salvini al 14,4%. Scivola fino al 10,8% il Movimento 5 Stelle (M5s). Forza Italia al 8,4%. A seguire Azione/+Europa 4,9%, Italia 2,7%, Italexit 2,6%, Verdi 2,2%, Art. 1-MDP 1,9%, Sinistra Italiana all’1,8%.

I giochi sono aperti, è tutto in bilico. Le alleanze scricchiolano: soprattutto quella tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, che sembra ormai compromessa. Il centrodestra, dopo le tensioni causate dai risultati elettorali delle ultime amministrative, esce più coeso e compattato dallo strappo con il governo Draghi. Forza Italia ha perso i ministri Renato Brunetta e Mariastella Gelmini e il senatore Cangini, solo i primi sondaggi e il voto potranno stabilire se le mosse degli Azzurri avranno ripercussioni. Al centro Calenda e Renzi varrebbero insieme il 7,6%, ma per ora continuano a mantenere le distanze, anzi a punzecchiarsi velenosamente.

La soglia di sbarramento prevista dalla legge elettorale Rosatellum è fissata al 3%. I simboli e le liste dei candidati andranno depositati a inizio agosto. Il centrodestra dovrebbe presentarsi con almeno tre liste (Fdi, Lega e Fi). Secondo le stime del momento otterrebbe il 46,6% dei consensi virtuali, ben 17 punti di vantaggio sul centrosinistra. La Supermedia al momento non tiene conto delle conseguenze sull’opinione pubblica della crisi di governo. Da valutare attentamente soprattutto i rivolgimenti in casa M5s e Fi.

Un sondaggio Euromedia realizzato la settimana scorsa calcolava infatti come il 74% degli italiani fosse preoccupato dalla crisi di governo, il 40,6%  incolpava Conte e il 62% bocciava l’apertura della crisi. Il 30% auspicava nuove elezioni in caso di caduta dell’esecutivo. Demopolis a fine giugno calcolava un 65% degli italiani favorevoli alla continuazione del governo Draghi fino alla fine naturale della legislatura, con elezioni nella primavera del 2023. Quota che scendeva a un comunque sostanzioso 50% secondo l’ultima rilevazione SWG per La7.

 

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.