A 24 ore dall’ora della verità, dalle comunicazioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi alle Camere, dallo scioglimento dei nodi che porteranno a un Draghi bis, o a un improbabile governo tecnico o istituzionale o di scopo, o allo scioglimento delle camere e alla prima campagna elettorale balneare della storia della Repubblica, i sondaggi fotografano quello che potrebbe succedere alle urne. Il prossimo governo, l’esito del voto che se Draghi dovesse tenere il punto (nessun governo senza il Movimento 5 Stelle, nessun bis) convocherà gli italiani ai seggi presumibilmente il prossimo 2 ottobre.

Stando al sondaggio SWG per La7 la situazione è pressoché invariata, rispetto al calcolo dell’11 luglio, soprattutto in vetta, dove la rivalità riporta a una sorta di duello tra centrodestra e centrosinistra. Da altri tempi. Fratelli d’Italia sempre più in testa: al 23,8% e in crescita dello 0,3% rispetto all’ultima rilevazione. Segue il Partito Democratico al 22,1%, in crescita dello 0,4%. Oltre i partiti guidati da Giorgia Meloni ed Enrico Letta è tutto un calare, scendere e perdere punti.

La Lega, per esempio, perde mezzo punto e si attesta al 14%. La caduta libera del Movimento 5 Stelle continua: all’11,2% con lo 0,3% in meno. Forza Italia passa da 7,8% al 7,4. Scende anche Azione +Europa, al 4,9%. A chiudere: Verdi e Sinistra Italiana al 3,8% (meno 0,1%), Italia Viva al 2,7% (più 0,1%), Italexit con Paragone al 2,5% (più 0,3%), MDP Articolo 1 al 2,3% (più 0,1%), stabile Noi con l’Italia all’1%. Altre liste al 4,3%. Sempre allarmante il tasso dei “non si esprime”, assimilabile all’astensionismo, 43% e in crescita di tre punti percentuali. A tirare le somme: il centrodestra arriverebbe al 45,2%, il centrosinistra (dai contorni ancora opachi: qui calcolato con Pd, M5s ed Mdp) sbaragliato al 35,6%.

Prima del voto, tuttavia, gli altri quesiti della rilevazione sulla crisi di governo. Rispetto all’attuale situazione, chiede il sondaggio, sarebbe preferibile che il governo rimanga in carica per il 50% degli intervistati mentre per il 26% che si vada il prima possibile alle elezioni. Altissimo, all’86%, il sostegno dell’elettorato Pd alla prima opzione. A volere il voto soprattutto, e ovviamente, l’elettorato di Fratelli d’Italia. L’8% sostiene la formazione di un nuovo governo, il 16% non ha risposto.

E a scavare nelle ragioni della crisi: “secondo lei, di chi è soprattutto la responsabilità della possibile crisi del governo?”. Una maggioranza schiacciante del 59% risponde: di Conte e del M5s. Il 17% che attribuisce la colpa a Draghi è rappresentato soprattutto da elettorato del M5s. Per il 7% di altri, per il 17% non saprei.

L’indagine è stata condotta con tecnica mista CATI-CAMI-CAWI su un campione di 1200 soggetti maggiorenni residenti in Italia ( 4663 non rispondenti) tra il 13 e l’18 luglio 2022. Il campione è stratificato per zona e prevede quote per età e sesso. Il margine d’errore statistico dei dati riportati è del 2,8% a un intervallo di confidenza del 95%.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.