Centrosinistra o campo largo, come è in voga definirlo ultimamente omettendo però di sottolineare il contributo nullo o quasi del Movimento 5 Stelle, vince ai ballottaggi, travolgendo il centrodestra e conquistando sette capoluoghi su 13 chiamati al secondo turno delle elezioni amministrative. Quattro i comuni aggiudicati da Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Un risultato che apre adesso una lunga riflessione all’interno della coalizione composta da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia e mette ulteriormente a repentaglio la leadership di Salvini, in costante caduta nei sondaggi e alla prese con l’ascesa di Giorgia Meloni e tensioni interne al Carroccio. Riflessione doverosa anche sulla scarsa affluenza (42,16% rispetto al 54,11% del primo turno), con sempre meno italiani che esercitano il proprio diritto di voto.

A pesare è soprattutto il trionfo a Verona di Damiano Tommasi, l’ex calciatore che conquista la poltrona di primo cittadino battendo con il 53,4% delle preferenze il sindaco uscente Federico Sboarina, appoggiato da Lega e Fratelli d’Italia e ‘forte’ del mancato apparentamento dopo il primo turno con l’ex primo cittadino Flavio Tosi, passato da poche settimane con Forza Italia. L’ex centrocampista della Roma consente al centrosinistra di tornare a guidare la città scaligera dopo 15 anni.

Il ‘campo largo’ voluto dal segretario dem Enrico Letta ottiene risultati pesanti anche a Piacenza (Katia Tarasconi, 53,5%) e Parma (Michele Guerra, 66,2%). Successo anche a Catanzaro dove a vincere la sfida tra i due professori è Nicola Fiorita (58,24%), Alessandria (Giorgio Abonante, 54,4%), Carrara (Serena Arrighi, 57,7%) e Cuneo (Patrizia Manassero, 63,3%). La ciliegina la regala la città di Monza, roccaforte di Silvio Berlusconi: il nuovo sindaco è il dem Paolo Pilotto con il 51,2%.

Il centrodestra si deve accontentare di Gorizia con Rodolfo Ziberna, Frosinone con Riccardo Mastrangeli, Barletta dove vince Cosimo Cannito e Lucca con Mario Pardini. Due le liste civiche che prendono la guida di città come Como (Alessandro Rapinese) e Viterbo (Chiara Frontini).

“Alla fine paga la linearità e la serietà: vinciamo perché la responsabilità è più importante di tutto, in questo momento difficile serve una politica che sia seria e lineare. Il campo largo è stato preso in giro ma questa strategia paga. Perde male il centrodestra per scelte incredibili, scegliendo fuoriusciti del centrosinistra, penso a Catanzaro”, commenta Enrico Letta. E poi la stoccata: “Questo è sicuramente un risultato che rafforza la stabilità e il lavoro del governo. E questo conta in un momento come quello che stiamo vivendo”.

Nessun commento a caldo da parte dei leader della coalizione di centrodestra. A parlare per la Lega è Stefano Locatelli, responsabile Enti Locali: “Le divisioni hanno penalizzato il centrodestra e aumentato l’astensione, che serva a tutti di lezione. Soddisfazione per le conferme, da Sesto San Giovanni (ormai ex ‘Stalingrado d’Italia’) a Frosinone, dispiacere e analisi da fare città per città laddove si è perso, dopo un primo turno positivo. Quando litiga o si divide, il centrodestra perde, quando parte unito e allarga il suo campo, come a Lucca, vince dopo anni di sinistra”. Anche Forza Italia lamenta: “Ci ha ovviamente penalizzato la scarsa affluenza. Sindaci scelti da un terzo degli elettori dovrebbero preoccupare tutti. Questo dimostra che il doppio turno non funziona e non funziona votare in un solo giorno.Naturalmente l’astensionismo da sempre penalizza soprattutto noi”, dice Licia Ronzulli.

N.B. Nella foto In alto da sinistra Damiano Tommasi, Katia Tarasconi, Michele Guerra.
In basso da sinistra: Paolo Pilotto, Nicola Fiorita, Serena Arrighi

 

Redazione

Autore