I risultati delle elezioni comunali del 12 giugno portano alla luce un nuovo quadro politico in Italia. Nei dati riportati da YouTrend, analizzando il voto dei 142 comuni sopra i 15 mila abitanti che sono stati chiamati alle urne, si legge che il Pd è stato in assoluto il partito più votato: ha preso il 17,2 per cento dei voti. Al secondo posto c’è Fratelli d’Italia, che si è fermato al 10,3 per cento dei voti. Segue la Lega con il 6,7 per cento e Forza Italia con il 4,6 per cento dei voti. Più che i partiti, gli elettori hanno preferito dare il loro voto alle liste civiche. Le liste civiche legate all’area di centrodestra sono arrivate in totale al 22,2 per cento dei voti, quelle vicine al centrosinistra invece si sono fermate al 18,7 per cento. Il dato più basso è quello del Movimento 5 Stelle: 2,1 per cento.

YouTrend ha fatto un’analisi anche sui risultati delle coalizioni, dove si contano sia liste civiche che liste legate ai partiti nazionali. Qui si calcola che le coalizioni di centrodestra abbiano preso in tutto il 43,8 per cento dei voti, contro quelle di centrosinistra (o di quelle giallo-rosse) che insieme hanno ottenuto il 41,9 per cento. La stessa tendenza si può vedere anche nei comuni capolouogo dove le coalizioni di centrodestra hanno ottenuto il 46,2 per cento dei voti, mentre quelle di centrosinistra il 44,3 per cento.

Il punto del voto nelle città

Roberto Lagalla, di Forza Italia, è il nuovo sindaco di Palermo , dove bastava il 40% anziché il 50 per vincere al primo turno (ma il candidato del centrodestra ha comunque preso il 49,2). Si chiude così la lunga era segnata da Leoluca Orlando, iniziata nel 1985, con 5 mandati sparsi in quasi un quarantennio.

A Genova, il sindaco di centrodestra Marco Bucci si è visto confermare dal 55% di elettori, che hanno definitivamente archiviato l’immagine, anche quella pluridecennale, della roccaforte rossa. Anche all’Aquila, confermato al primo turno il sindaco uscente di centrodestra Pierluigi Biondi.

Tra le 13 città che andranno al ballottaggio, Catanzaro sembra destinata al centrodestra di Valerio Donato e Parma al Pd Michele Guerra, che ha più che doppiato il sindaco uscente Pietro Vignali.

Ma il caso politico è rappresentato da Verona, dove il centrosinistra è in testa con l’ex calciatore Damiano Tommasi (40%), che al ballottaggio se la vedrà con il sindaco uscente Federico Sboarina (32%): decisivo sarà il pacchetto di voti del suo predecessore Flavio Tosi. Immaginare una Verona non più a destra resta complicato, ma il risultato di Tommasi è molto sopra le aspettative e il ballottaggio è aperto.

A Taranto il centrosinistra in formato ‘campo largo’ con Partito Democratico e M5S vince al primo turno. Il test nazionale per l’alleanza Letta-Conte ha visto il candidato sindaco Rinaldo Melucci superare al primo turno Vincenzo Musillo, appoggiato dal centrodestra unito.

A Piacenza Katia Tarasconi contro Patrizia Barbieri. Sarà uno scontro al femminile quello al secondo turno per la fascia tricolore di Piacenza, dove 5 Stelle e PD sono andati separati al voto. Tarasconi, con Dem e liste civiche, è sopra quota 40 per cento, superando così il sindaco uscente del centrodestra, Patrizia Barbieri. Terzo al 10% Stefano Cugini, candidato dal Movimento 5 Stelle.

Il centrosinistra conferma Padova, dove il sindaco uscente Sergio Giordani, appoggiato dal ‘campo largo’ formato da PD e Movimento 5 Stelle, è eletto con il 58% dei voti.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.