L’ipotesi di ricorrere al voto degli italiani il prossimo ottobre si fa sempre più probabile. In attesa di capire le intenzioni del premier Mario Draghi, che mercoledì sarà alle Camere per ‘parlamentarizzare’ la crisi innescata dal mancato voto di fiducia del Movimento 5 Stelle al Decreto Aiuti e dalle successive dimissioni (respinte) dello stesso Draghi a Mattarella, va preso atto della forte presa di posizione del centrodestra di governo.

Tra i due alleati Silvio Berlusconi e Matteo Salvini c’è stato in tarda mattinata un confronto telefonico per mettere nero su bianco la strategia da tenere. Quindi una nota congiunta di Lega e Forza Italia, in cui i due partiti evidenziano in maniera secca che “il centrodestra di governo vuole chiarezza e prende atto che non è più possibile contare sul Movimento 5 Stelle in questa fase così drammatica”.

Una chiusura netta ai pentastellati di Giuseppe Conte, che nei giorni scorsi il premier Draghi aveva di fatto ritenuto indispensabili per il perimetro della maggioranza. “Per me non c’è un governo senza 5 Stelle”, aveva chiarito lo scorso 12 luglio l’ex banchiere in conferenza stampa.

E col mancato appoggio di Conte e soci al Dl Aiuti, ecco venire meno i presupposti per restare a Palazzo Chigi. E proprio i grillini dell’avvocato pugliese sono il bersaglio di Salvini e Berlusconi, giudicati coloro che hanno innescato “in modo irresponsabile” la “grave crisi politica” attuale.

Per Lega e Forza Italia “non è possibile contare sul di loro. Noi siamo alternativi a chi non vota miliardi di aiuti alle famiglie, a chi si oppone a un termovalorizzatore fondamentale per ripulire Roma e tutelare così milioni di cittadini, a chi difende gli abusi e gli sprechi del reddito di cittadinanza, a chi sa dire solo dei No”.

L’obiettivo a questo punto per Salvini e Berlusconi è quello di tornare al voto, come si legge tra le righe della nota congiunta. Pur sottolineando infatti che i partiti ascolteranno “con rispetto e attenzione le considerazioni del Presidente Mario Draghi, che ha reagito con comprensibile fermezza di fronte a irresponsabilità, ritardi e voti contrari”, il centrodestra di governo “continuerà a difendere gli interessi degli italiani con serietà e coerenza, non avendo certamente timore del giudizio degli italiani”, spiegano i due leader, dando appuntamento ad un possibile voto ad ottobre.

Una posizione, quella del duo Salvini-Berlusconi, che ha provocato a stretto giro la reazione stizzita del Partito Democratico ‘alleato’ di maggioranza nel governo Draghi. Intervenendo su SkyTg24 il componente della segreteria nazionale Dem Enrico Borghi non le ha mandata a dire: “Verrebbe da dire da quale pulpito viene la predica visto che loro sono alleati strutturali con chi fa ogni giorno l’opposizione a Draghi. Non possono fare le anime belle da un lato, con relativa morale agli altri, e poi restare dentro una contraddizione permanente e insostenibile di questo tipo – ha dichiarato Borghi – Se davvero si vuole sostenere Draghi, si riparta dalla maggioranza parlamentare che ha fatto nascere questo governo assumendosi in trasparenza le responsabilità davanti al Paese”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia