Draghi che sale al Quirinale dal Presidente della Repubblica Mattarella: crisi di governo, forse, tensioni su Palazzo Chigi dopo che il Movimento 5 Stelle non ha partecipato al voto finale alla Camera del cosiddetto “decreto legge Aiuti”. E non è detto che non farà lo stesso al Senato giovedì prossimo. È piuttosto impossibile però al momento definire quali potrebbero essere le conseguenze elettorali per chi dovesse assumersi la responsabilità di far cadere il governo.

A dare qualche indizio sulle intenzioni di voto in questo momento nell’elettorato italiano il sondaggio SWG per La7. A guidare nel gradimento dei partiti è sempre Fratelli d’Italia: rispetto all’ultima rilevazione del 4 luglio in lievissima perdita dal 23,6 al 23,5%. Stessa flessione per il Partito Democratico, al 21,7%. Prosegue dunque il bipolarismo tra i due partiti di centrosinistra e centrodestra, uno al governo e l’altro all’opposizione.

La Lega guadagna un 0,2% e si attesta al 14,5%. Sale anche il Movimento 5 Stelle, dello 0,3%, all’11,5%. Forza Italia è ancora in crescita, di quasi mezzo punto percentuale, al 7,8%. Azione +Europa perde lo 0,1 e resta stabile al 5,1%. Seguono Verdi e Sinistra Italiana al 3,9% e Italia Viva in lieve crescita al 2,6%. A chiudere Mdp Articolo 1 al 2,2%, Italexit con Paragone al 2,2%, Noi con l’Italia all’1%, Alternativa all’1%. Altre liste raccolgono complessivamente il 3%.

 

Il sondaggio realizzato da SWG s.p.a. per conto di La7 s.p.a. è stato condotto con tecnica mista CATI-CAMI-CAWI su un campione di 1200 soggetti maggiorenni residenti in Italia (4746 non rispondenti) tra il 6 e l’11 luglio 2022. Il campione è stratificato per zona e prevede quote per età e sesso. Il margine d’errore statistico dei dati riportati è del 2,8% a un intervallo di confidenza del 95%. Il dato da non sottovalutare mai, come alle ultime elezioni amministrative era successo con l’astensione: il 40% degli intervistati non si è espresso. La rilevazione non riporta tuttavia il gradimento di “Insieme per il futuro”, la nuova formazione del ministero degli Esteri Luigi Di Maio uscito dal M5s, e del Presidente del Consiglio Mario Draghi.

Il tema proposto agli intervistati è stato lo Ius Scholae: “è stato proposto di dare la possibilità di ottenere la cittadinanza italiana agli stranieri arrivati in Italia prima di aver compiuto 12 anni e che hanno portato a termine un percorso scolastico di 5 anni. Lei è d’accordo o in disaccordo con questa proposta?”. Il 52% si è detto favorevole, con picchi tra elettori del Pd (86%) e del M5s (60). Al contrario, del 30% in disaccordo, il 67% degli elettori di Fratelli d’Italia e il 45% della Lega. Il 18% degli intervistati non si è espresso. Coalizione: centrodestra sempre avanti, e di parecchio, con il 45,8%. Centrosinistra, o capo largo, o coalizione dai contorni per niente definiti al 39,3% (Pd+M5s+Verdi+Mdp). Ancora un’incognita il Grande Centro.

 

Le stesse proporzioni si trovano nella priorità che lo Ius Scholae riveste per gli elettori. Percentuali combattute tra il 38% di chi crede sia una legge importante da affrontare con le altre urgenze e il 36% di chi crede che la legge sia importante ma che il Parlamento abbia al momento altre urgenze. Secondo il 26% degli intervistati, soprattutto composti da elettori di Fratelli d’Italia e Lega, la legge non è importante.

 

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.