È resa dei conti nel centrodestra: analisi della sconfitta, processo, per com’è arrivata la debacle in alcuni comuni. In poche parole, per come la coalizione ha perso nei comuni in cui si è presentata divisa al primo turno, pericoloso scenario per le politiche dell’anno prossimo anche se i sondaggi danno in netto vantaggio il centrodestra per Palazzo Chigi.  E per come ha perso in alcuni comuni anche unito. Il prossimo banco di prova saranno le elezioni regionali in Sicilia in autunno, dove la situazione parte piuttosto ingarbugliata e mancano solo alcuni mesi.

Il bilancio della tornata: sette sindaci al centrosinistra, quattro al centrodestra, due alle liste civiche. E questo dopo i ballottaggi. Il centrodestra ha ottenuto tre sindaci nei capoluoghi di Regione e 13 in quelli di provincia, il centrosinistra dieci, tre nelle liste civiche. Al centrodestra i primi cittadini di Palermo, Lucca, Belluno, Barletta. Confermati i comuni di Genova, L’Aquila, La Spezia, Pistoia, Asti, Rieti, Frosinone, Oristano, Gorizia. Il centrosinistra strappa i sindaci di Catanzaro, Lodi, Alessandria, Parma, Piacenza, Verona, Monza e conferma i comuni di Padova, Taranto e Cuneo. Le liste civiche prendono al centrodestra i sindaci di Como e Viterbo e confermano il comune di Messina, mentre il M5s conferma il solo sindaco di Mottola in Puglia.

A fare più rumore è la sconfitta sonora di Federico Sboarina, il sindaco uscente di Verona, appoggiato da Fratelli d’Italia e Lega che ha rifiutato l’apparentamento con Flavio Tosi e praticamente consegnato il comune al candidato di centrosinistra Damiano Tommasi. A Monza Silvio Berlusconi è riuscito nell’impresa di portare la squadra in Serie A ma non di portare alla vittoria il suo candidato. La Lega invece ha perso il suo potere trainante al Nord, dove il centrodestra ha vinto in un solo capoluogo sugli otto al voto.

“Dove siamo uniti vinciamo, dove andiamo divisi perdiamo. E dove a trainare sono i moderati, si prevale”, ha sintetizzato il vicepresidente di Fi Antonio Tajani. “Le divisioni hanno penalizzato il centrodestra e aumentato l’astensione, serva a tutti di lezione: quando litiga e si divide, il centrodestra perde”, il monito del responsabile Enti Locali della Lega Stefano Locatelli. “Su Verona è stato uno sbaglio di Sboarina e Tosi non sapersi accordare nel ballottaggio con apparentamento e appoggio ufficiale, ma il vero errore è stato fatto al primo turno quando solo FdI e Lega hanno appoggiato il sindaco uscente mentre FI ha voluto rompere per appoggiare Tosi che non è arrivato neanche al ballottaggio”, le parole di Ignazio La Russa, vicepresidente del Senato e fondatore di Fdi.

Se non è tutto contro tutti ci manca poco insomma. I retroscena de Il Corriere della Sera attribuiscono ad ambienti Fi parole al vetriolo contro Meloni. “La Meloni soffre di ‘sindrome del marchese del Grillo’, quella del ‘io sono io e voi non siete…’. Ormai crede di poter comandare solo lei, forte di sondaggi che la premiamo in quanto opposizione, ma che al voto potrebbero cambiare … Da tempo non chiamava Berlusconi, ora negli ultimi giorni lo ha fatto spesso, evidentemente vede il rischio di una posizione troppo isolata. E sbaglia troppo spesso i candidati, con arroganza”. L’accusa è spesso la stessa: ha diviso il centrodestra. A preoccupare sono però anche i risultati di Monza, Alessandria e Piacenza dove il centrodestra si era presentato unito, e ha perso comunque.

Salvini vince a Lucca, perde a Carrara, si conferma a Sesto San Giovanni ed esulta a Como dove aveva sostenuto un candidato civico. Comunque troppo poco per rimediare alle batoste che dal Papeete in poi, passando per le amministrative dello scorso autunno e le elezioni del Presidente della Repubblica, oltre a sparse gaffe come sulla guerra in Ucraina, ha preso il segretario del Carroccio negli ultimi tempi. Non ci sono conferme di un vertice, faccia a faccia tra leader, almeno non nell’immediato. Prossimo campo saranno le comunali in Sicilia, dove il governatore Nello Musumeci, candidato di Meloni, si è già tirato fuori. Si vota in autunno. Poi sarà il turno della Lombardia e del Lazio.

A sinistra invece il segretario del Partito Democratico Enrico Letta esulta: “Questo risultato ci rafforza in vista del futuro, della costruzione di un centrosinistra che sia vincente anche a livello nazionale per le politiche dell’anno prossimo. Da domattina ci mettiamo al lavoro per preparare le elezioni politiche dell’anno prossimo e per andare con la stessa determinazione, la linearità, candidati unitari scelti bene senza strappi e un lavoro che tiene insieme un campo largo, ovunque l’unità ha premiato”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.