Camera di Montecitorio gremita per l’ultimo saluto a Giorgio Napolitano, storico esponente del partito comunista e primo presidente della Repubblica ad essere stato eletto due volte spentosi all’età di 98 anni il 22 settembre scorso. Ai funerali di Stato con rito civile, in programma dalle 11.30, presenti anche leader politici internazionali dal presidente francese Emmanuel Macron a quello tedesco Walter Steinmeier.
Il feretro di Napolitano, avvolto nel tricolore, ha lasciato poco prima delle 11 la camera ardente allestita al Senato. La cerimonia alla Camera prevede gli interventi del figlio Giulio, della nipote Sofia, del cardinale Gianfranco Ravasi, dell’ex sottosegretario a Palazzo Chigi Gianni Letta, degli ex presidenti del Consiglio Giuliano Amato e Paolo Gentiloni e dell’ex ministra Anna Finocchiaro. Tutta la cerimonia dovrebbe durare circa un’ora e mezzo.
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Amato: "Tarderà a nascere italiano con sue qualtià". E ricorda caso D'Ambrosio
“Tarderà a nascere un italiano con le sue qualità, non a caso una delle citazione più belle che compaiono nei suo discorsi è di quel giovane condannato a morte della Resistenza che scrive alla madre: ‘ci hanno fatto credere che la politica è sporcizia o è lavoro da specialisti e invece la politica, la cosa pubblica, siamo noi stessi’. Giorgio Napolitano lo ha insegnato a tutti noi”. Così l’ex presidente della Corte costituzionale Giuliano Amato. “Napolitano aveva contatti con i costituzionalisti ma dimostrava di conoscere la materia quanto loro” ha proseguito Amato facendo riferimento a “quando arrivò a sollevare un conflitto d’attribuzioni dopo la dolorosa vicenda che portò alla morte di Loris D’Ambrosio, suo collaboratore ed amico, e nella quale telefonate dello stesso Presidente risultavano, sia pur casualmente, acquisite a un processo senza essere immediatamente distrutte – ha aggiunto -. Su questo sollevò il conflitto, convinto che lasciare alle ordinarie procedure processuali la distruzione di quelle telefonate ne avrebbe consentito comunque la conoscenza minando la figura stessa della Capo dello Stato in tutte le sue attribuzione. La Corte Costituzionale gli dette ragione”.
A cura diSofia Napolitano: "Nonno pieno di attenzioni, ci ha presentato regina Elisabetta"
Emozionante il ricordo della nipote Sofia May Napolitano, visibilmente commossa: “Giorgio Napolitano era un politico ed un leader di grande valore, ma era anche un nonno formidabile, pieno di attenzioni. Era sempre presente per noi. Ci ha insegnato quanto siano importanti la famiglia e l’amicizia. Ci scriveva sempre, anche quando non sapevamo ancora leggere, ci telefonava quando vedeva dei cartoni in televisione che pensava ci sarebbero piaciuti. Ci veniva a prendere a scuola e ci portava a villa Borghese per un gelato. Ha sempre trovato il tempo per me e Simone, nonostante tutti i suoi impegni. Ci ha presentato a grandi personalità, tra queste la Regina Elisabetta a cui era particolarmente legato. Ci ha portato a Stromboli e a Capri, luoghi a lui cari. Siamo sempre rimasti colpiti da quanto fosse ammirato e apprezzato ovunque nel mondo e ci siamo sempre sentiti orgogliosi di essere suoi nipoti”. Nonostante i tanti impegni, “il fatto che fosse un nonno così affettuoso e presente è testimonianza dell’uomo eccezionale che era. Sarà sempre la persona che ammiriamo di più”.
A cura di RedazioneIl figlio Giulio: "Ha combattuto buone battaglia e sostenuto cause sbagliate"
“Un deferente ringraziamento a Papa Francesco per le parole e i gesti che ci hanno emozionato”. Così Giulio Napolitano, figlio del presidente emerito GiorgioNapolitano, nel suo intervento alle esequie di Stato alla Camera. “Viviamo questo momento in spirito di unità e condivisione” ha aggiunto. Papà “ha sentito vicinanza del popolo italiano, non sopportava demagogia per lui la politica era una cosa seria. Ha combattuto buone battaglia e sostenuto cause sbagliate”
A cura di RedazioneFontana: "Addio a una delle figure più rilevanti della Repubblica"
Ad aprire i Funerali di Stato è il presidente della Camera, Lorenzo Fontana: “Con Giorgio Napolitano scompare una delle figure più rilevanti della storia istituzionale e della Repubblica”, ha detto introducendo un breve discorso, al termine del quale è stato rispettato un minuto di silenzio.
“Personalità di profonda cultura – ha sottolineato Fontana – egli sapeva unire lo slancio ideale al realismo politico appreso alla scuola napoletana di Benedetto Croce. Servitore dello Stato, nel corso del suo mandato presidenziale ha guidato il Paese in uno dei periodi più complessi della storia italiana recente”. Lo ha affermato il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, nel suo intervento commemorativo in occasione dei funerali di Stato laici del presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, nell’Aula di Montecitorio. “Nato a Napoli nel 1925, aderisce a 20 anni al Partito comunista italiano, di cui è stato militante e poi dirigente – ha ricordato la terza carica dello Stato -. Dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza all’Università di Napoli con una tesi in economia politica, partecipa attivamente al Movimento per la rinascita del Mezzogiorno con cui collabora per diversi anni. Eletto per la prima volta alla Camera dei deputati nel 1953, ne è stato componente per 10 legislature, diventandone poi presidente nella XI. Nel corso della sua lunga attività si è particolarmente concentrato sulla politica economica nazionale, sullo sviluppo del Mezzogiorno e sulle questioni di politica europea e internazionale”. Fontana ha aggiunto: “Come uomo di governo e’ stato ministro dell’Interno nel governo Prodi, dal maggio 1996 all’ottobre 1998. Convinto europeista, e’ stato parlamentare europeo per due legislature e Presidente del Consiglio Italiano del Movimento europeo dal 1995 al 2006 promuovendo attivamente il ruolo dell’Italia nel contesto continentale. Dopo essere stato nominato senatore a vita dal presidente Ciampi nel 2005, Giorgio Napolitano viene eletto presidente della Repubblica l’anno successivo. Nel 2013 viene rieletto – primo caso nella storia repubblicana – con un largo suffragio, dimettendosi poi dall’incarico nel gennaio 2015. Diversi sono stati i riconoscimenti accademici conferiti al presidente Napolitano, che all’attivita’ politica ha affiancato un’intensa attivita’ pubblicistica e saggistica”.
A cura di RedazioneLungo applauso poi l'inno di Mameli
A rendere gli onori militari, sulle note dell’Inno di Mameli, uno schieramento Interforze, poi all’interno del palazzo un reparto di Corazzieri. Successivamente il feretro, accolto in Transatlantico dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e dalle altre autorità istituzionali italiane e straniere e accompagnato dai familiari, sarà condotto nella Sala dei ministri, dove riceverà l’omaggio dei rappresentanti degli Stati esteri.
A cura di RedazioneCorteo funebre arriva a Montecitorio
Il corteo funebre, con il feretro scortato dalle moto dei carabinieri e l’auto su cui viaggiavano i figlio Giovanni e Giulio e i nipoti di Napolitano, è arrivato in piazza Montecitorio dopo aver lasciato Palazzo Madama e attraversato le vie del centro di Roma. In attesa che la cerimonia per le esequie laiche abbia inizio l’Aula di Montecitorio è nel silenzio assoluto.