Tutti conoscono Gabriele d’Annunzio in quanto scrittore, poeta, drammaturgo, militare, politico, giornalista e patriota italiano. Venne soprannominato il Vate ovvero “poeta sacro, profeta“. La sua arte, infatti, fu talmente determinante per la cultura di massa italiana che ne influenzò gli stessi usi e costumi. Gli storici gli hanno dedicato anche il periodo del XX secolo definito appunto Dannunzianesimo. Il 1° marzo ricorre la data di morte di D’Annunzio che è stato anche inventore di alcune delle parole più usate nel vocabolario italiano, come riportato da Focus.it.

Tutte le squadre italiane di calcio aspirano ad avere cucito sulla loro maglia uno scudetto. Ma forse sono in pochi a sapere che fu proprio Gabriele d’Annunzio a creare questo termine nel 1925. Infatti il simbolo del vincitore del campionato di calcio italiano si ispirava allo “scudetto” che il poeta aveva voluto applicare alla divisa indossata dagli italiani in una partita di calcio organizzata durante l’occupazione di Fiume.

È sempre grazie a D’Annunzio che oggi abbiamo la possibilità di chiamare con un termine italiano i sandwich inglesi. Infatti, la parola “tramezzino” nacque a Torino, per la precisione, presso il caffè Mulassano nel 1925 quando il poeta esclamò durante una visita allo storico bar torinese: “Ci vorrebbe un altro di quei golosi tramezzini”. Il termine deriva probabilmente dalla parola “tramezzo” ovvero secondo la definizione del vocabolario Treccani sta a significare “Elemento situato in mezzo a due o più altri elementi“.

Gabriele D’annunzio non era solo un abile poeta ma anche un esperto aviatore e fu proprio lui a chiamare “velivolo” le navi a vela. Nel 1910 durante una conferenza sul “Domino dei cieli”, il poeta spiegava dettagliatamente: “Che va e par volare con le vele“: questo è il significato della parola velivolus (velivolo). La parola è leggera, fluida, rapida; non imbroglia la lingua e non allega i denti; di facile pronunzia, avendo una certa somiglianza fònica col comune veicolo, può essere adottata dai colti e dagli incolti”.

Inoltre, all’inizio la parola automobile era declinata quasi dappertutto al maschile. Nel 1926, dopo che lo fece per prima la Francia, anche D’Annunzio dichiarò il termine automobile femminile. Giustificò così la decisione: “Questa ha la grazia, la snellezza, la vivacità d’una seduttrice; ha, inoltre, una virtù ignota alle donne: la perfetta obbedienza. Ma, per contro, delle donne ha la disinvolta levità nel superare ogni scabrezza”. Il poeta coniò anche il nome Ornella nome che diede alla protagonista della tragedia “La figlia di Jorio” (1904). Tuttavia, secondo il Dizionario Storico dei Nomi italiani della Utet, all’anagrafe italiana risultava già nel 1900 una persona registrata con quel nome.

Un’altra curiosità lascerà sbalorditi tutti gli amanti dello shopping. I famosissimi centri commerciali della Rinascente si chiamano così dopo che d’Annunzio li ribattezzò. Il primo negozio venne aperto nel 1865 dai fratelli Luigi e Ferdinando Bocconi, in via Santa Radegonda a Milano ma nel 1917 il grande magazzino viene distrutto da un incendio e quando venne ricostruito e per l’occasione Gabriele d’Annunzio lo ribattezzò appunto Rinascente.

In Italia nel 1935 venne creato il Corpo Nazionale per svolgere servizio antincendio e di protezione civile, e il termine “pompieri” deriva dagli omologhi francesi. Se oggi il nome esatto per definire un pompiere è “vigile del fuoco”, termine propriamente italiano, è perché nel 1938 in piena autarchia culturale il francesismo fu abbandonato e sostituito da questa terminologia. L’idea fu di Gabriele D’Annunzio, che si ispirò ai cosiddetti “vigiles” dell’antica Roma.

Una parte del romanzo del 1910 “Forse che sì, forse che no” cita: “ immaginò di ritrovarsi nella lunga fusoliera che formava il corpo del suo congegno dedàleo tra i due vasti trapezii costrutti di frassino di acciaio e di tela, a, dietro il ventaglio tremendo dei cilindri irti d’alette, di là dai quali girava una forza indicibile come l’aria: l’elica dalle curvature divine“. Ancora oggi la parte centrale di un aeromobile destinata a equipaggio, passeggeri e carico viene quindi chiamata fusoliera grazie al Vate. 

Saiwa è una delle prime industrie di prodotti da forno italiani. Nata a Genova nel 1900 e famosa per i sugar wafer e biscotti inglesi, nel 1922 oltre a cambiare sede, su suggerimento di D’Annunzio, cambiò anche nome e diventa la Società Accomandita Industria Wafer e Affini, l’acronimo SAIWA.

Infine, dal 1921, viene definito Milite ignoto il militare italiano non identificato, caduto nella Prima Guerra mondiale, sepolto presso l’Altare della Patria a Roma. Alcuni attribuiscono a D’Annunzio anche questa definizione. Non esistono, tuttavia, documenti che provino che l’espressione sia stata effettivamente coniata dal poeta, mentre è accertato che proprio D’Annunzio abbia svolto un ruolo fondamentale nella scelta, tra le salme non identificabili recuperate nei campi di battaglia, di quella che sarebbe poi diventato il simbolo di tutti i caduti e i dispersi del primo conflitto mondiale.

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Laureata in relazioni internazionali e politica globale al The American University of Rome nel 2018 con un master in Sistemi e tecnologie Elettroniche per la sicurezza la difesa e l'intelligence all'Università degli studi di roma "Tor Vergata". Appassionata di politica internazionale e tecnologia