Castelvetro di Modena è un piccolo, delizioso paese dove il 30 di aprile sono stato invitato a pranzo in un ristorante della piazza centrale, a cui si accede anche attraverso una lunga scala a gradini. Al ritorno non trovavo la mia auto, che avevo parcheggiato tra la scala e il fiume che bagna il paese, a poche centinaia di metri. Proprio in quello spazio c’è la caserma dei carabinieri (ho fatto il carabiniere di leva) a cui mi sono rivolto per chiedere aiuto. Gentilissimi ed efficienti come sempre, i militari hanno attivato (come avrebbero fatto per qualsiasi cittadino) una pattuglia del 112 per una ricognizione nei dintorni, attivato la Polizia municipale ad adiuvandum, per comunicarmi dopo circa un’ora che l’auto era introvabile (come poi scritto esplicitamente nel verbale) e invitarmi a denunciarne il furto.

Un amico mi ha riaccompagnato a Modena, e la sera dopo, con mia grande soddisfazione, il maresciallo mi ha telefonato avvertendomi che la mia vettura era stata rinvenuta parcheggiata a 200 metri dalla caserma. Tutto sarebbe finito lì, complice anche la non uscita dei giornali in occasione del Primo Maggio, se il sindaco di Castelvetro non avesse fatto un comunicato lamentando che la notizia del presunto furto era uscita il giorno stesso su un sito online ledendo l’immagine di Castelvetro, e ancor più se l’ex presidente dell’Emilia-Romagna (l’attuale europarlamentare Stefano Bonaccini) non mi avesse attaccato pubblicamente definendomi “arrogante e maleducato”.

La non notizia di Carlo Giovanardi che dimentica l’auto è poi rimbalzata con grande evidenza in una marea di giornali nazionali, su Striscia la Notizia e citata in migliaia di chat, divise a metà tra chi raccontava che era capitato anche a lui di aver dimenticato dove aveva parcheggiato l’auto e chi pronunciava insulti nei miei confronti (alcuni dei quali talmente pesanti e minacciosi dall’obbligarmi alla querela).

Faccio allora due riflessioni. La prima: come è possibile che una palese falsità (smentita categoricamente dallo stesso verbale dei carabinieri) diventi oggetto di ironie più o meno pesanti su tutta la stampa italiana? La seconda: ho accertato e documentato che il fustigatore Bonaccini si è fatto rimborsare per quattro anni di legislatura quando era presidente 627.965,20 euro (seicentoventisettemilanovecentosessantacinque, venti) per spese di trasporto e servizi. E concludo: tutto questo perché a un ex ministro e parlamentare è capitata almeno una volta nella vita una distrazione comune a milioni di italiani?

Carlo Giovanardi

Autore