Dopo la pausa estiva eccoci di nuovo con la rubrica che racconta la scuola che cambia. Oggi ripartiamo in pompa magna intervistando il Prof. Giovanni Biondi, “padre” (non me ne vorrà, è solo un constatazione) delle tantissime e dei tantissimi innovatori di oggi. Fiorentino, sportivissimo signore di settantadue anni, noto a tutto il mondo dei docenti italiani. Laureato in storia, successivamente si appassiona all’informatica, la mamma del digitale, inizia ad insegnare  a diciannove anni, durante l’università.

Nel ‘79 a ventisette anni, diventa dirigente scolastico in una scuola di Pontassieve e lancia nel 1980 il primo progetto innovatore tenendo insieme storia e informatica. In questo periodo conosce Lucio Lombardo Radice, direttore di Riforma della scuola, il figlio di Giuseppe che insieme a Ernesto Codignola e Maria Montessori era stato tra i veri innovatori della riforma Gentile. Giovanni Biondi ha contribuito fortemente a costruire quello che oggi è INDIRE, il più importante ente di ricerca sull’innovazione della didattica nel nostro paese: lavora al Centro Didattico Nazionale di studi e documentazione e poi alla Biblioteca di documentazione pedagogica. Da questi istituti nasce Indire, prima ne diventa Direttore poi, dopo l’esperienza da Capo Dipartimento al Ministero, Presidente.

Ha attraversato tutti i processi di innovazione della didattica e degli ambienti di apprendimento a livello nazionale e internazionale poiché è stato tra i promotori dei progetti Erasmus e tra i fondatori di European Schoolnet e chaiman della rete europea  per molti anni. Nel 2016, ancora Presidente di Indire, incontra la sottoscritta grazie a Carmela Palumbo, oggi Capo Dipartimento del Ministero dell’Istruzione e del Merito, che mi consiglia,  quando dovevo mettere in piedi Didacta Italia “Chiama lui”. E da allora inizia per lui una nuova avventura. “Mi sono innamorato di Didacta sin da subito” racconta Biondi “conoscevo solo il Bett di Londra, che era una Fiera sull’innovazione della scuola in lingua inglese, dove venti anni fa avevo scovato la prima LIM che quando arrivai al Ministero proposi a tutte le scuole italiane ma non ero mai andato a Didacta Germania, per via della lingua tedesca”. Contribuisce a costruire con noi, Cristina Grieco oggi Presidente di Indire e Cristina Giachi oggi Presidente della Commissione Cultura e Università della Regione Toscana questa bellissima avventura che è Didacta Italia.

Biondi orgogliosamente dice che “oggi il meglio della innovazione della scuola si incontra a Didacta Italia. Il modello scolastico si trascina con strutture del secolo scorso, architetture scolastiche legate alla centralità della lezione frontale ed una didattica sostanzialmente trasmissiva, la governance ingessata, centralizzata, senza valutazione e con una autonomia scolastica realizzata a metà”. Biondi ci racconta come “la società si sta trasformando rapidamente attraverso la Intelligenza Artificiale ed esiste una frattura tra modello di società, modello scolastico e didattico che va colmata”. Ci fa un esempio molto calzante, quello della rivoluzione che portò nel salto in alto il “Fosbury” che attraverso l’inventore di quella tecnica, costrinse il mondo della atletica a modificare tecniche di allenamento ma anche l’ambiente (pedane, materassi, rincorsa etc…): un esempio di cosa vuol dire innovare. Biondi insiste “l’obiettivo della scuola resta quello di educare e formare ma devono cambiare i metodi, il linguaggio, gli ambienti di apprendimento e le tecnologie.

Nello stesso tempo non è una singola tecnologia che può cambiare la scuola: quando l’innovazione si lega ad un oggetto ha vita breve e la storia della scuola è piena di esempi”. Di questo hanno parlato su questa rubrica altri innovatori, non bastano i tablet per innovate la scuola. Biondi incalza “l’innovazione ha a che vedere con la trasformazione del modello scolastico, della governance, della valutazione.

“C’è bisogno di più educazione e di meno istruzione”. Affermazione forte e chiedo cosa vuole dire. “Bisogna insegnare ad imparare, a sviluppare coscienza critica, a sviluppare capacità di selezione nel mondo digitalizzato, a sviluppare le proprie potenzialità, a tirar fuori i propri talenti. L’intelligenza artificiale automatizzerà molte routine cognitive che occupano oggi molto del tempo e delle risorse degli insegnanti”. Bella sfida e penso sia davvero questo il vero compito della scuola del futuro. Quest’anno a Didacta Italia – Edizione Siciliana che si svolgerà a Misterbianco, in provincia di Catania, dal 12 al 14 ottobre, negli spazi di Sicilia Fiera Exhibition Meeting Hub, Giovanni Biondi, oggi consulente di Didacta Italia, insieme a Indire, Partner scientifico dell’evento formativo, hanno deciso di caratterizzare questa edizione sulla Intelligenza Artificiale. Biondi ci spiega che “ci sono due atteggiamenti opposti verso la IA: quelli che pensano che sia un pericolo, quelli che pensano che sia una opportunità. Per il mondo della scuola deve essere vissuta come un supporto, come un tutor, come l’insegnante di ripetizioni di un volta che non fa i compiti al posto degli studenti ma che anzi li sostiene, propone esercizi e li corregge, fornisce esempi e spiegazioni quando i ragazzi sono a casa. Se verrà vissuta così, sarà un grande vantaggio, perché alleggerirà i docenti di alcune incombenze, e potranno concentrarsi su attività che oggi non trovano il tempo necessario a scuola”. Non è mica poco.

Ci facciamo raccontare come sarà Didacta Italia-Edizione Siciliana perché oggi è stato pubblicato il programma scientifico sul quale insieme ad Indire Biondi ha lavorato, e che rappresenta il cuore pulsante dell’evento: “ci sarà una sala work shop completamente dedicata alla Intelligenza Artificiale nella scuola e due convegni internazionale con esperti di grandissimo rilievo. Una sala workshop completamente dedicata al segmento 0/6 perché il sud su questo argomento è in sofferenza; eventi formativi sugli ambienti di apprendimento e tecnologie; eventi formativi sulla povertà educativa, sulla differenza di genere, sulla educazione alla cittadinanza attiva; eventi formativi legati alle problematiche delle scuole del sud come la dispersione scolastica che è uno degli effetti della frattura tra scuola e società”.

Il ricchissimo Programma Scientifico di Didacta Italia Edizione Siciliana (oltre cento eventi formativi) quest’anno coinvolgerà anche la Regione e Puglia e la Regione Calabria è consultabile al link di seguito e sono aperte le iscrizioni. Fatelo presto, noi vi aspettiamo nella scuola del futuro che per fortuna è anche la scuola del presente.

Visita il sito https://fieradidacta.indire.it/it/programma-didacta-sicilia/

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Ho lavorato in tutte le istituzioni italiane: Assessora al Comune di Firenze, Presidente di Agensport - Regione Lazio, Deputata della Repubblica, Consigliera di tre Ministre della Repubblica. Dal 2016 sono Coordinatrice del Comitato Organizzatore di “Didacta Italia”, l’edizione italiana di “Didacta International” la Fiera della Scuola più importante del mondo che si svolge in Germania. Sono sposata con Ricarda Concia, criminologa tedesca, con cui vivo a Francoforte dal 2014.