Giuseppe Basso aveva contratto il Covid ed è stato ricoverato per un mese in terapia intensiva. La sua lotta è stata strenua ma alla fina il virus ha vinto e se l’è portato via. Aveva 73 anni ed è stato l’oncologo che ha curato centinaia di bambini nella clinica di Oncoematologia Pediatrica di Padova. “È stato l’angelo custode dei nostri figli”, hanno detto alcuni genitori di bambini a cui ha salvato la vita.
Basso era uno dei massimi esperti in Italia di questo tipo di cure. Era stato anche presidente della Città della Speranza, l’istituto di ricerca con sede a Padova. In pensione dal 2018, è stato nominato direttore dell’Istituto Italiano per la Medicina Genomica di Torino dove è rimasto fino al giorno del suo ricovero.
Una delle sue grandi battaglie fu il caso di Eleonora Bottaro, la ragazzina di 17 anni morta con una grave leucemia dopo che i genitori rifiutarono la chemioterapia. Basso era convinto che le sue cure l’avrebbero salvata ma i genitori si opposero, preferendo il metodo Hamer fatto di vitamine e terapia psicologica. Basso si era schierato contro quella decisione con tutte le sue forze. “Il genitore può pensare ciò che vuole ma io, da medico, devo intervenire e così feci con Eleonora. Fui io ad avvisare il tribunale dei minori e avviare l’iter di sospensione della potestà genitoriale”, disse in un’intervista a Repubblica. Tra due giorni in corte d’Appello a Venezia, si celebrerà il processo ai genitori.
Nei giorni del suo ricovero dai suoi ex bimbi guariti erano arrivati tantissimi messaggi sui social da tutta Italia. “Spero che ti arrivi tutta la nostra forza, soprattutto quella di mia figlia che hai salvato nel 2012”, “Hai curato tanti bimbi, ora devi essere forte per chi ha ancora bisogno di te”. “Forza prof, con le nostre preghiere ce la farai”, gli scrive un altro. E ancora: “Grazie per la vita che hai ridato a mio figlio”. “Entravi in reparto e salutavi i bambini a uno a uno. Ce li hai sempre avuti tutti nel cuore”. Un altro bambino, ora cresciuto: “Prof, una volta mi hai detto: coraggio! E a quella parola mi sono aggrappato, ora lo dico a te”, “Guarda che me lo ricordo quando guardandomi negli occhi hai esclamato:… Maria, ‘sto cancro fottuto noi lo sconfiggiamo. E così è stato”.
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