Gravissimo incidente ferroviario vicino Larissa
Grecia, scontro tra treno merci e uno con a bordo 350 passeggeri: almeno 40 morti e 130 feriti
Intorno alla mezzanotte (ora locale) un treno passeggeri in viaggio tra Atene e Salonicco con 350 persone a bordo si è scontrato con un convoglio merci nei pressi della città di Larissa, nel centro della Grecia. Sono almeno 40 i morti e 130 i feriti, tra le 50 e le 60 sono attualmente disperse. Dopo il terribile impatto tre carrozze sono deragliate e una ha preso fuoco. Subito sono scattati i soccorsi. Sul posto sono arrivati gli agenti della polizia, i vigili del fuoco e almeno 30 ambulanze. Due ospedali della zona di Larissa sono stati requisiti per accogliere i feriti, 25 dei quali in condizioni gravissime.
Intanto, nell’ambito delle indagini, è stato arrestato il capostazione di Larissa. Ha 59 anni ed è accusato di omicidio colposo per negligenza e lesioni personali per negligenza. I soccorsi continuano a cercare i dispersi e si teme che il numero delle vittime possa salire perchè si teme che molte persone siano rimaste intrappolate nei primi tre vagoni, quelli che hanno subito lo scontro frontale. Uno scontro fortissimo che ha distrutto quasi completamente i primi tre vagoni di uno dei treni. Dopo l’impatto tre vagoni sono usciti dai binari finendo in una scarpata. Secondo il canale televisivo pubblico Ert, almeno una delle carrozze ha preso fuoco e diverse persone sono rimaste intrappolate. “Abbiamo vissuto qualcosa di molto scioccante. Non sono ferito, ma sono macchiato del sangue delle altre persone che sono rimaste ferite accanto a me”, ha raccontato uno dei passeggeri intervistato dal quotidiano Protothema. “Il treno era in ritardo e si era fermato per qualche minuto quando abbiamo sentito un rumore assordante”, ha detto una ragazza in lacrime al sito web del media locale Onlarissa.
Le autorità locali riferiscono che sul treno c’erano tantissimi studenti universitari che tornavano a casa dopo i festeggiamenti per il weekend lungo di Carnevale in Grecia. “È una tragedia terribile e difficile da comprendere”, ha dichiarato la vice ministra greca della Sanità, Mina Gaga. “Mi dispiace molto per i genitori”, ha aggiunto.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Ana l’incendio è stato domato ma con grande difficoltà da parte dei soccorsi. “L’operazione di liberazione delle persone intrappolate è in corso e si sta svolgendo in condizioni difficili a causa della gravità della collisione tra i due treni”, ha detto il portavoce dei vigili del fuoco Vassilis Vathrakogiannis in una conferenza stampa. Kostas Agorastos, governatore della Regione, ha spiegato che “più di 250 passeggeri sono stati trasferiti in autobus a Salonicco” e che “purtroppo il numero di feriti e di morti sarà probabilmente elevato”.
Rubini Leontari, direttrice del Servizio forense dell’ospedale di Larissa, ha dichiarato che alcuni dei corpi rinvenuti dovranno essere sottoposti al test del dna per essere identificati poiché risultano carbonizzati dopo che in alcuni vagoni del treno è scoppiato un incendio in seguito allo scontro con il treno merci. Nelle prime tre carrozze del treno passeggeri Intercity 62 si sono infatti sviluppate temperature comprese tra 1.200 e 1.500 gradi Celsius. “Alcuni corpi sono completamente carbonizzati e sono irriconoscibili, per la maggior parte si tratta di giovani”, ha detto Leontari. E hanno tra i 20 e i 25 anni i sei feriti ricoverati in terpia intensiva negli ospedali di Larissa.
“Abbiamo visto persone, un ferito e tre già morte scagliate a una distanza di 30-40 metri dalla scena dell’impatto”, ha dichiarato un addetto ai soccorsi della Croce Rossa, citato da Efsyn.gr. “C’erano urla, voci. La situazione più difficile era nelle prime 2-3 carrozze. Né noi né i vigili del fuoco siamo riusciti ad entrare, perché avevano preso fuoco. Abbiamo aspettato 2-3 ore prima che il fuoco si spegnesse”, ha raccontato. Il dirigente di EKAB (i servizi d’emergenza) della Tessaglia , Yiannis Goulas, ha parlato con Ert di un disastro senza precedenti, affermando che in passato gli incidenti da deragliamento non avevano mai raggiunto una tale portata: “Le persone uscivano con sangue su tutto il corpo. C’erano persone sparse nei campi. C’erano persone che ci imploravano di aiutarle”.
La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha espresso “profonda tristezza per il terribile schianto tra treni vicino a Larissa in Grecia”. Su Twitter ha espresso “le mie più sincere condoglianze per tutte le vittime, i loro familiari e amici”, oltre che “gratitudine a tutti i soccorritori e allo staff medico”. Metsola ha aggiunto che “i nostri pensieri sono rivolti al popolo della Grecia dopo questo tragico evento”.
Le possibili cause dell’incidente del treno in Grecia
Le indagini per capire cosa sia successo sono appena iniziate. Secondo quanto riportato da Repubblica, all’origine del drammatico incidente potrebbe esserci un errore umano. I sindacati di settore affermano che il sistema di controllo dei treni è ancora manuale, fatto attraverso telefonate tra capistazione che danno il via libera al passaggio dei convogli. Uno dei due treni dunque sarebbe stato inviato sul binario sbagliato. Ma le comunicazioni sono tracciate, le indagini ricostruiranno con certezza cosa è accaduto.
L’esperto di sicurezza ferroviaria Anastasios Dedes, intervistato dalla tv pubblica greca Ert, ha detto che l’origine dell’incidente va cercato nell’assenza di semafori funzionanti lungo la linea. “Il treno (passeggeri) ha iniziato a muoversi. Doveva vedere segnali che indicassero se la linea era libera o meno. Ma questi semafori erano fuori uso. Da quanto ne so, l’impianto esiste, sui treni e sulla linea, ma non è stato potenziato e messo in funzione, con il risultato che i treni sono lasciati agli ordini dei capistazione e si muovono alla cieca. Lo stesso vale per il traffico nell’altra direzione perché neanche i semafori dall’altra parte hanno funzionato, provocando questo incidente”, ha detto, sottolineando che questi sistemi non funzionano da più di 15 anni. E già lo scorso 15 febbraio la Grecia era stata deferita alla Corte di Giustizia europea per non aver adempiuto agli obblighi previsti dalla direttiva sulla creazione dello spazio ferroviario europeo unico.
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