Hollywood incrocia le braccia e gli attori scioperano per la prima volta dal 1980, il primo sciopero in assoluto in 63 anni che vede a braccetto attori e sceneggiatori, quest’ultimi già in protesta da inizio maggio. “Quello che succede a noi succede a tutti gli altri lavoratori, quando i datori di lavoro rendono Wall Street e la sete di profitto la loro priorità e dimenticano le persone essenziali che fanno muovere la macchina” commenta Fran Drescher, la presidente della Sag-Aftra, il sindacato che riunisce ben 160mila attori di Hollywood, ha confermato lo sciopero votato all’unanimità, invitato quindi gli iscritti a interrompere quindi da domani la partecipazione ai set cinematografici ed alle serie televisive.

Sciopero che arriva dopo il fallimento delle trattative, durate oltre un mese, tra i principali studi americani e il sindacato degli attori che denunciava paghe “insulse”. Una decisione che dovrebbe paralizzare completamente Hollywood. “Il consiglio nazionale di SAG-AFTRA ha votato all’unanimità un ordine di sciopero contro studi e emittenti”, ha annunciato nella serata di giovedì 13 luglio Duncan Crabtree-Ireland, direttore esecutivo nazionale del sindacato.

“Dopo più di quattro settimane di trattative”, il precedente accordo è scaduto mercoledì sera a mezzanotte senza alcuna speranza di conciliazione, aveva rilevato in giornata il sindacato SAG-AFTRA, principale rappresentante degli attori americani. Le sue posizioni sono troppo lontane da quelle dell’Alliance of Film and Television Producers (AMPTP), che riunisce storici gruppi cinematografici come Disney, NBC Universal, Paramount, Warner Bros Discovery e Sony, e piattaforme digitali come Netflix, Amazon o Sony. Mela. “Le risposte dell’AMPTP alle proposte più importanti del sindacato sono state offensive e irrispettose nei confronti del nostro contributo vitale a questo settore. I datori di lavoro si sono rifiutati di essere coinvolti in modo significativo su alcune questioni e su altre ci hanno completamente ignorato “, ha scritto il sindacato.

Le richieste di attori e sceneggiatori

Sia attori che sceneggiatori chiedono un aumento del loro compenso, in ribasso nell’era dello streaming. Vogliono anche garanzie sull’uso dell’intelligenza artificiale, per evitare che l’IA generi script o cloni la loro voce e immagine. Lo sciopero degli attori è un duro colpo per i capi degli studi e delle piattaforme di streaming. Da maggio le uniche produzioni che hanno deciso di girare lo fanno sulla base di sceneggiature già completate in primavera, senza poterle modificare. Questo è particolarmente vero per il prequel de Il Signore degli Anelli finanziato da Amazon, The Rings of Power. Ma, senza attori, le riprese semplicemente non sarebbero possibili.

Redazione

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