Da qualche settimana è scoppiata una polemica che ha creato sdegno e indignazione in tutto il mondo arabo. Colpa di un paio di calzini da ginnastica. Tutto è iniziato all’interno della catena di supermercati KK Super Mart dove tra gli scaffali sono comparsi centinaia di calzini da ginnastica con la scritta “Allah”.

Le scuse non bastano e interviene il sultano della Malesia

Non sono bastate le scuse ufficiali del proprietario della catena di supermarket in Malesia. Il sultano Ibrahim Iskandar di Johor, ha ricevuto oggi in udienza all’Istana Negara, il Palazzo nazionale di Kuala Lumpur, il fondatore e presidente esecutivo della catena locale di supermercati KK Super Mart, Chai Kee Kan, che si è prodigato in una serie di scuse ufficiali per aver messo in vendita nei suoi negozi calzini con la scritta “Allah”.

Il “perdono del monarca e di tutti i musulmani”

Lo si apprende da un post pubblicato sulla pagina Facebook del sovrano, nel quale si precisa che Chai ha chiesto il perdono del monarca e di “tutti i musulmani”. Un gesto che dovrebbe porre un freno alle polemiche scatenatesi sui social il mese scorso, dopo la pubblicazione delle prime immagini dei calzini “blasfemi” e i conseguenti appelli a boicottare la catena di supermercati di Chai. Eletto nell’ottobre del 2023 e incoronato nel gennaio scorso, il sultano Ibrahim ha invitato nel suo messaggio i commercianti a essere “piu’ attenti” ai prodotti venduti, specialmente se si tratta di merci importate.

Il sultano chiede ai partiti di non strumentalizzare la vicenda 

“Tutti devono essere più responsabili. Spero sia l’ultima volta che devo ripeterlo”, ha ammonito il sovrano, chiedendo inoltre ai partiti di “non strumentalizzare la vicenda”. “Non voglio che la questione vada per le lunghe”, ha aggiunto Ibrahim. In precedenza il sultano era già intervenuto sulla polemica, definendo “inaccettabili” le gaffe relative a questioni religiose e razziali.

L’episodio ha avuto anche un risvolto legale, perché lo scorso 26 marzo Chai è stato incriminato insieme a sua moglie, direttrice della società, per aver “deliberatamente urtato i sentimenti religiosi” della maggioranza musulmana della Malesia. Sono stati denunciati anche tre dirigenti della compagnia che ha venduto i calzini “Allah” ai supermercati KK, la Xin Jian Chang, i quali hanno spiegato che il prodotto è stato ordinato dalla Cina in 1.200 paia.

Quando H&M ritirò dal mercato i pedalini incriminati

Nel 2018 una vicenda simile aveva creato non poche polemiche anche in Italia. Il brand di abbigliamento H&M aveva annunciato il ritiro immediato di un modello di calzini da bambino la cui stampa ricorderebbe il termine Allah.

La stampa, che aveva suscitato polemiche, aveva come protagonista un omino con un martello pneumatico dal quale usciva del fumo e che componeva un termine simile ad Allah in arabo.  Dopo aver suscitato malcontento tra alcuni clienti di religione islamica, la catena di abbigliamento aveva deciso di ritirare dal mercato il prodotto, porgendo le scuse per quanto accaduto e sottolineando che non era intenzione dell’azienda offendere nessuno.

Redazione

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