Antisemitismo
I fascisti dell’antifascismo visti il 25 aprile: squadrismo contro ebrei e ucraini. E il Pd versione Schlein resta in silenzio
La settimana alle nostre spalle è stata storica e merita di essere oggetto di riflessione. Sono stati giorni straordinari, nel corso dei quali la cristianità – nella sua versione cattolica – ha risposto presente con centinaia di migliaia di persone per la morte di Papa Francesco. Si è trattato di manifestazioni all’insegna della fraternità e della solidarietà, non increspate da nessun incidente, anche se è notorio che all’interno del mondo cattolico c’è una molteplicità di orientamenti politico-culturali e di valutazioni diverse sull’opera del Santo Padre. Anch’io, pur essendo un laico, sono stato colpito dalla forza di queste reazioni nonostante nel passato non abbia condiviso, a parte tutto il resto, due punti politici specifici espressi da questo pontificato: la sostanziale subalternità allo Stato nella nomina dei cardinali cinesi; poi, parlando sempre della martoriata Ucraina, diversamente da ciò che ha fatto con Benjamin Netanyahu per Israele, Bergoglio non ha mai pronunciato il nome di Vladimir Putin (che di quella aggressione è l’unico responsabile). Ciò detto, però, resta il fatto che questi cinque giorni della cristianità sono stati del tutto straordinari.
Il 25 aprile
Non altrettanto si può dire del 25 aprile per ciò che riguarda la celebrazione della vittoria delle forze democratiche sul nazismo e sul fascismo. Per dirla fuori dai denti, da tempo all’Anpi – da quando cioè la presidenza è stata assunta da Gianfranco Pagliarulo, già capo di una corrente di Rifondazione comunista – si deve l’inserimento nelle manifestazioni della Liberazione di quelle associazioni palestinesi o filo-palestinesi che non hanno nessuna ragione storica di partecipare, visto che i loro avi erano schierati con l’esercito nazista e che il Gran Mufti di Gerusalemme, buon amico di Goebbels, faceva anche la rivista delle truppe palestinesi che militavano nella Wehrmacht.
Le aggressioni
Questo inserimento ha provocato una situazione aberrante, per cui adesso quelli che io chiamo i fascisti dell’antifascismo (Pal, pro-Pal, centri sociali ed estremisti vari) aggrediscono coloro che hanno pieno titolo addirittura a essere in prima fila nei cortei fatti in nome della Liberazione e della Resistenza: cioè i superstiti della Brigata ebraica, i cittadini italiani di religione ebraica e tutti coloro che solidarizzano con essi. Parlo non a caso di “fascisti dell’antifascismo”, perché la caratteristica storica dello squadrismo fascista era quella di aggredire tutti coloro che avevano un diverso parere. Ed è quello che sta avvenendo oggi: ebrei, amici degli ebrei, ucraini e amici degli ucraini, per essere presenti il 25 aprile senza finire all’ospedale, devono farsi proteggere da polizia e carabinieri. E questi a volte (vedi Torino e Milano) li invitano a mettere da parte le loro insegne per ragioni di ordine pubblico. Ecco a cosa si è ridotto da molti anni il 25 aprile, con il silenzio e la copertura del Pd versione Schlein. È una situazione assolutamente inaccettabile, che va denunciata senza inutili opportunismi.
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