Lo scorso maggio l’Australian Koala Foundation aveva dichiarato i koala funzionalmente estinti perchè minacciati dalla siccità, dalla deforestazione e dalla caccia. L’estinzione funzionale è un fenomeno che consiste nella diminuzione della popolazione di una specie al punto da non essere più in grado di svolgere un ruolo significativo nel suo ecosistema e quando il numero di esemplari è talmente ridotto da non potersi riprodurre in modo efficace. Questo è esattamente quello che sta accadendo ai marsupiali australiani, alimentato anche dai forti incendi che stanno colpendo il continente nelle ultime settimane. Infatti, a causa della siccità e dei forti venti le fiamme si sono diffuse in modo incontrollato distruggendo oltre un milione di ettari di foreste, provocando così l’accelerazione del processo di estinzione della specie. Secondo la presidentessa dell’associazione AKF, Deborah Tebart, oltre mille koala sarebbero stati uccisi dagli incendi mentre l’80 % del loro habitat naturale sarebbe andato distrutto. Inoltre, le conflagrazioni e i cambiamenti climatici estremi hanno svolto un ruolo essenziale nella perdita delle foreste di eucalipto, la pianta principale con cui si nutrono i koala. Se si calcola che un koala adulto mangia circa un chilo di foglie di eucalipto al giorno, la perdita è enorme.

Le recenti stime rilasciate dall’organizzazione avrebbero contato 80 mila specie rimanenti nell’intero continente, un numero troppo basso affinché potessero garantire la sopravvivenza di nuove generazioni e svolgere un ruolo significativo nell’ambiente. Infatti, è molto difficile che le coppie di koala sopravvissute agli incendi riescano a produrre una nuova generazione mantenendo una variabilità genetica tale da garantire la vitalità della specie. In realtà i koala sono stati dichiarati specie vulnerabile già dal 2012, situazione che è stata confermata nel 2016 fino ai nostri giorni. Qualche anno fa è stata diramata un’indagine ufficiale da un team di quindici esperti che aveva stimato una cifra di 329mila esemplari con una decrescita demografica del 24 %. Oggi non solo i numeri sono notevolmente calati, ma anche il loro habitat sta scomparendo dando il via ad una serie di rapporti che denunciassero l’estinzione da parte di associazioni come Wwf e Nature Conservation Council.

Molte altre associazioni avevano chiesto al governo australiano di mettere in atto il Koala Protection Act, il quale avrebbe dovuto aiutare la tutela di alberi per i koala e proteggere la specie dalla caccia. Ma il programma non è mai stato approvato causando così l’improbabilità di riuscire a salvare la specie. Per milioni di anni i koala hanno rivestito un’importanza fondamentale per la salute delle foreste di eucalipti contribuendo al riciclo dei nutrienti e mangiando le foglie superiori degli alberi. Scienziati e veterinari si stanno attivando affinché venga emanata la legge sulla protezione dei koala, ad oggi ancora in fase di stallo. Non soltanto le organizzazioni e gli esperti, ma anche molte persone si stanno mobilitando per donare e sostenere le cure per gli esemplari feriti dagli incendi. L’ospedale per i koala di Port Macquarie, ad esempio, ha lanciato una raccolta fondi che ha permesso di raccogliere più di un milione di dollari grazie alle donazioni di oltre trentamila persone. Sono molti i video che ritraggono gli australiani intenti a salvare gli animali dalle conflagrazioni, tra cui il filmato divenuto ormai virale che ritraeva una donna portare in salvo un cucciolo di koala tra gli alberi in fiamme.

IL KOALA SALVATO DALL’INCENDOEllenborough Lewis, il piccolo marsupiale salvato dagli incendi, non ce l’ha fatta. E’ la notizia che nelle ultime ore sta circolando sul web commuovendo animalisti e non. La donna che lo ha soccorso aveva visto l’animale tra i roghi mentre percorreva una strada nei pressi di Long Flat, nel Nuovo Galles del Sud. Il video ritrae la donna somministrare dell’acqua al cucciolo, chiaramente in stato di sofferenza, ustionato su tutto il corpo. Una volta portato in salvo, era stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Port Macquarie che negli ultimi giorni ha curato più di trenta koala feriti dagli incendi. Dopo una settimana il piccolo animale ha perso la vita, in quanto le ustioni riportate erano troppo gravi. Come spiega un comunicato rilasciato dai medici sui social del Koala hospital’: “È diventato chiaro che le ustioni del marsupiale non miglioreranno. Lo abbiamo posto in anestesia generale per valutare le sue ustioni e cambiargli le bende… Le ferite sono peggiorate e purtroppo abbiamo capito che non sarebbero migliorate”. Secondo gli ultimi dati stimati dal Wwf sarebbero circa 350 gli esemplari morti a causa delle fiamme.