L'operazione Mare Aperto 2022
Il caso delle esercitazioni militari NATO in Sardegna: le operazioni e le polemiche
Fino alla fine di maggio si terranno nel sud della Sardegna delle esercitazioni della Marina Militare italiana con forze della Nato. Le operazioni sono cominciate il 3 maggio e andranno avanti fino al 27 maggio. Lo scorso fine settimana alcuni quotidiani avevano creato attenzione intorno a queste esercitazioni che inevitabilmente rimandavano alle tensioni per la guerra in Ucraina con il botta e risposta quotidiano tra l’Alleanza Atlantica e Mosca. E il coinvolgimento dell’Italia che manda armi a Kiev.
L’esercitazione ha coinvolto oltre 4.000 tra donne e uomini di sette nazioni della NATO e oltre 65 tra navi, sommergibili, velivoli ed elicotteri impegnati tra l’Adriatico, il Tirreno e il Canale di Sicilia. “Le forze in campo simulano scenari ad alta intensità e in veloce mutamento attraverso cui verificare le capacità di intervento in svariate aree. Ad essere esplorate sono nuove combinazioni di impiego delle forze assegnate – si legge su l’Ansa -: tra queste, l’Expeditionary Advanced Base Operations, in studio nella Us Navy, per estendere il raggio di azione delle forze marittime e controllare così zone di mare strategiche. L’intera esercitazione terminerà il prossimo 27 maggio e ha, tra i suoi principali obiettivi, anche il proseguimento della campagna di sviluppo delle capacità del nuovo velivolo di quinta generazione F-35 B, propedeutica al raggiungimento della ‘Initial Operational Capability’ nel 2024, e del processo di integrazione con le altre Forze Armate e con le Marine estere”.
L’attività coinvolge lo staff della Brigata Marina San Marco e quelli delle diverse divisioni navali in cui si articola l’organizzazione operativa della Marina. Alle esercitazioni partecipano anche studenti e ricercatori universitari come “consulenti politici, consulenti legali e addetti alla pubblica informazione”. Le esercitazioni si tengono in località non troppo distanti da mete turistiche come Porto Corallo, nel comune di Villaputzu, Villasimius, Porto Pino, nel territorio di Sant’Anna Arresi, Santa Margherita di Pula. Aspetto questo che aveva acceso altre preoccupazioni e polemiche.
L’attenzione sulle esercitazioni si era concentrata dopo che l’Unione Sarda aveva scritto di Sardegna “circondata” e dell’isola “oggi più che mai colonia e baricentro militare dell’Italia e della NATO”. Il Fatto Quotidiano aveva scritto di uno “stop alle spiagge”. Le esercitazioni di questo genere però vengono compiute due volte all’anno, in mare aperto. Fanno parte di quella che si può definire senza sminuire una routine. La NATO non è coinvolta direttamente ma con alcuni mezzi e navi di Paesi parte dell’Alleanza invitati dalla Marina Militare. Proprio come sta succedendo con l’esercitazione Mare Aperto 2022, già programmata da tempo.
Le spiagge non sono off limits, come alcuni articoli avevano lasciato intendere tra le righe. “Le nostre spiagge non sono interdette – conferma all’Ansa il sindaco di Villasimius Luca Dessì – si sta facendo solo cattiva pubblicità”. Dello stesso avviso Sandro Porcu, primo cittadino di Villaputzu. “I litorali della nostra costa sono aperti già questo fine settimana erano pieni di gente. L’interdizione avviene al largo, lontana dalla costa e non crea alcun problema alla balneazione”.
Stesso tono da parte del sindaco di Muravera, dove si trova la frazione di Capo Ferrato, Salvatore Piu: “L’esercitazione era prevista e annunciata, le nostre spiagge sono totalmente accessibili a tutti. L’’unico impedimento è alla pesca, ma i pescatori che in questo periodo devono rinunciarci percepiscono un risarcimento in denaro dalla Marina”. Interdetti alla navigazione, come previsto dall’ordinanza numero 76 della Capitaneria di porto del 5 maggio scorso e poi modificata il 16, gli specchi d’acqua a diverse miglia dalle coste.
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