Il suo gesto di affetto, commozione e dolore, gli era costato una denuncia e una sanzione pecuniaria. Alessio Feniello era salito a Rigopiano per lasciare dei fiori nell’area del crollo dell’hotel che nel 2017 si era portato via suo figlio Stefano. La zona era però sottoposta a sequestro, e gli accessi erano interdetti: per questo motivo, era stato sanzionato con una multa di 4550 euro ed era stato denunciato. Il tribunale di Pescara lo ha però assolto: il giudice Valente ha riconosciuto per lui la tenuità del gesto, e di fatto la sua “non punibilità”.
Come riportato dall’Ansa, il legale di Feniello ha raccontato come in quella stessa zona diverse persone fossero già entrate in passato per fare picnic, partite di calcio, foto ricordo e addirittura per portare via pezzetti di hotel come “souvenir”. Quando il 21 maggio del 2018 l’uomo si è però recato lì con la moglie per ricordare la scomparsa del figlio, è stato fermato e multato.
Per i familiari di Stefano il bivacco intorno al luogo dove il ragazzo aveva perso la vita suonava come una “profanazione di un luogo sacro”, e per questo avevano deciso di portare dei fiori, venendo però bloccati dai carabinieri. Dopo una discussione gli era stato concesso di entrare, ma erano stati segnalati immediatamente alla procura, che – dopo avere esaminato i fatti – aveva deciso di archiviare la posizione della donna, considerata la tenuità del fatto ed essendo incensurata, ma di procedere nei confronti di Feniello.
Quest’ultimo aveva subito deciso di non pagare la multa, preferendo un processo penale. “Questa è una pagliacciata, se verrò condannato non tirerò fuori un euro e piuttosto mi farò il carcere” aveva spiegato. Per lui è quindi scattato il processo davanti al giudice monocratico di Pescara: la procura aveva chiesto 3 mesi di condanna, ma è arrivata la sentenza di assoluzione.
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