Eni in vendita. Secondo Bloomberg, il governo italiano di Giorgia Meloni potrebbe vendere fino al 4% di Eni in modo da ridurre il proprio debito. Per il sito economico, infatti, il piano dovrebbe essere quello di vendere una quota della compagnia petrolifera, dopo il piano di buy back, in scadenza ad aprile, per incassare tra i 2 e i 3 miliardi di euro. Un progetto ancora in fase di definizione.

Giorgetti e le privatizzazioni

Il management di Eni in una delle ultime conference call aveva annunciato di voler anticipare la chiusura dell’acquisto di azioni proprie rispetto alla scadenza di aprile 2024. Dal ministero dell’Economia e Finanze non sono trapelati commenti, così come dalla stessa azienda. Anche tra gli obiettivi pluriennali della Nadef sono presenti privatizzazioni per circa l’1% del Pil. In tre anni il target da racimolare è di circa 20 miliardi di euro. Lo stesso ministro Giancarlo Giorgetti lo aveva fatto intendere mesi fa, ma anche in occasione del World Economic Forum di Davos, il ministro  ha spiegato di aver interloquito con alcuni fondi esteri in merito alla vendita di diverse partecipazioni.

Chi controlla l’Eni

La compagnia petrolifera dell’Eni è controllata dallo Stato per il 32,398% del capitale, di cui il 4,667% è di proprietà del Mef e il 27,731% è invece di Cdp.

Dopo le indiscrezioni sulla cessione di una quota dell’Eni, si sono subito verificati i primi effetti in Borsa. Il titolo di Eni ha fatto un balzo toccando quota 14,7 euro, per poi calare a 14,48. Dopo la montagna russa, la quotazione si è stabilizzata arrivando alla chiusura con -0,3%.

Redazione

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