Strade allagate, acqua alta a Venezia e centinaia di chiamate ai numeri di emergenza. E’ un primo, preoccupante, bilancio del maltempo che ha colpito numerose regioni italiane, in special modo Calabria, Puglia, Basilicata e Sicilia al sud e a Venezia in Veneto.

E’ il risultato della vasta e profonda perturbazione spinta da correnti nord-africane che sta portando un’ondata di maltempo eccezionale: alluvioni e temporali localmente così intensi e violenti. Nella città lagunare è allarme acqua alta. In mattinata era già a quota 127 centimetri, mentre in piazza San Marco ha raggiunto un’altezza di 70 centimetri.

ACQUA ALTA A VENEZIA – “Non credo che oggi riusciremo a superare i 145 cm di marea, ma il dato più preoccupante è che avremo comunque un livello di marea altissimo anche nei prossimi giorni e fino al 16 novembre saremo intorno ai 125 cm di altezza” ha spiegato all’agenzia AGI, Georg Umgiesser dell’Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ismar) che segue l’andamento della marea nella laguna di Venezia.

“Le maree – spiega – dipendono da una molteplicita’ di fattori che insieme contribuiscono ad amplificare i fenomeni. In questo caso ci troviamo in una condizione molto particolare con delle forti depressioni sul mar Tirreno che generano correnti di scirocco in Adriatico, ed e’ proprio questo vento che spinge l’acqua verso nord e fa aumentare il livello di marea atteso”. Inoltre in questo caso, “ci sono anche altri fattori che contribuiscono: la luna piena, le sigizie e anche le sesse. Sono tutti elementi che hanno effetti diretti sul livello del mare e che, se agiscono in maniera simultanea amplificano uno gli effetti dell’altro”, ha detto Umgiesser. Questo rende anche difficile riuscire a calcolare con precisione l’ampiezza o meglio l’altezza della marea.

“Il margine di errore può essere anche di decine centimetri. Per esempio l’anno scorso – ha aggiunto il ricercatore del Cnr – se la tempesta Vaia fosse arrivata qualche ora prima, quando cioè gli altri fattori erano al loro massimo, avrebbe potuto innescare una marea davvero record che sarebbe potuta arrivare a due metri. Per fortuna non andò cosi’ e il livello di marea si attesto’ intorno ai 156 cm”. Quello pero’ che preoccupa attualmente non e’ tanto l’altezza della marea, quanto piuttosto la persistenza, anche nei prossimi giorni del fenomeno dell’acqua alta. “Le stime – ha spiegato Umgiesser – mostrano che almeno fino al prossimo 16 novembre avremo livelli di acqua alta che si attestano intorno ai 125 cm, un livello molto alto rispetto alla media e comunque sufficiente a tenere sott’acqua piazza San Marco e gran parte del centro”.

MATERA – Emergenza anche in Basilicata. Situazione critica a Matera dove le antiche strade della città stamani si sono trasformate in torrenti in piena. Acqua e fango sono entrati anche nelle abitazioni ai piani più bassi, provocando danni. I fiumi d’acqua non hanno risparmiato i Sassi e la parte antica della città, creando grossi disagi alla viabilità. Oggi le scuole sono chiuse per l’ordinanza firmata ieri dal sindaco della città.

PUGLIA – Paura nel comune di Altamura (Bari) dove in mattinata, poco prima delle 8, è arrivata la decisione del sindaco Rosa Melodia di interrompere le lezioni a causa del forte vento e dalla pioggia che ha interessato la cittadina. Una decisione tardiva che ha scatenato le polemiche dei genitori, già bloccati nel traffico nel bel mezzo del nubifragio per accompagnare i figli a scuola. Attimi di paura si sono vissuti quando due scuolabus sono rimasti impantanati a causa della strada completamente allagata. Per fortuna non c’è stata nessuna grave conseguenza.

“BOLLETTINO DI GUERRA” – “Una violentissima ondata di maltempo ha investito la Puglia con trombe d’aria e nubifragi e campi allagati da oltre 2 metri d acqua, alberi sferzati dalle forti raffiche di vento, spezzati e sradicati, canali esondati, serre e tendoni distrutti, fiumi di fango che stanno coprendo campi e strade rurali, circolazione stradale interrotta e scuole chiuse”. Lo sottolinea Coldiretti, parlando di “drammatico bollettino di guerra in continuo aggiornamento”. “Raffiche di vento fino a 100 chilometri orari stanno sferzando la Puglia, distruggendo serre, tendoni, teli, strutture, abbattendo gli alberi sono solo l’ultimo effetto della tropicalizzazione del clima che si abbatte su un territorio fragile, per cui chiederemo la dichiarazione di stato di calamita’ naturale – sottolinea Coldiretti -. Nessuna provincia si sta salvando dal clima impazzito, dove improvvisamente la Puglia è passata da scenari primaverili a panorami da inverno pieno con fenomeni estremi, come ad Altamura, Putignano, Gioia del Colle, Santeramo, Mesagne, Francavilla, Fasano, Taurisano, Gallipoli, Maglie, Poggiardo, Nociglia, Spongano, Veglie, Manduria, Martina Franca”.

L’ALLARME DEGLI AGRICOLTORI – “E’ un susseguirsi di contatti con le aziende del Materano e del Metapontino che esprimono forte preoccupazione per le forti piogge che dalla serata di ieri si stanno scatenando in Basilicata. Preoccupazione viene espressa – afferma il Presidente di Confagricoltura Basilicata Francesco Battifarano – per i raccolti soprattutto nell’agro del metapontino oltre a quanto si è verificato nella Capitale della Cultura Matera. Oltre ai disagi nei campi causati da crolli di serre e dall’abbattimento di alberi dovuti alla violenza del vento inoltre disagi ci sono nelle strutture turistico rurali. Danni si registrano alle coltivazione di fragole del Metapontino oltre che a strutture come capannoni e fabbricati rurali nella zona a mare di Policoro. I componenti di Giunta di Confagricoltura Basilicata stanno contattando in questi minuti, oltre ai vertici della Regione Basilicata, tutta la deputazione lucana per chiedere un intervento del Governo. Intanto continua il monitoraggio degli uffici regionali di Confagricoltura per recepire tutte le istanze delle Aziende agricole”.

 

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