La Cina ha nascosto l’estensione e la diffusione del coronavirus, sottostimando i dati dei contagi totali e dei decessi. È quanto dichiara un rapporto segreto consegnato alla Casa Bianca dall’intelligence degli Stati Uniti. A rendere nota la notizia è Bloomberg, citando tre ufficiali che hanno preferito mantenere l’anonimato.

Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha più volte accusato Pechino per la gestione e la comunicazione sull’emergenza Covid-19. Trump ha spesso definito quella che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha dichiarato pandemia non coronavirus, ma “China-virus”, identificando dunque il virus con il Paese di provenienza.

L’epidemia è esplosa alla fine del 2019 nella provincia dell’Hubei, dove i casi comunicati dalle autorità sono stati circa 82mila e le morti 3mila 300. La regione ha riaperto la settimana scorsa agli spostamenti e Wuhan, la città principale focolaio del virus, riaprirà dal prossimo 8 aprile. Gli Stati Uniti sono diventati il paese più colpito al mondo. Sono circa 189mila i contagiati e oltre quattromila i morti secondo i dati della John Hopkins University. New York è il principale focolaio. “Ora è evidente – ha dichiarato il vicepresidente Mike Pence alla CNN – che da prima che il mondo venisse a sapere quello che stava succedendo a dicembre, o forse anche un mese prima, l’epidemia era già reale in Cina”.

Negli Stati Uniti è soprattutto la frangia repubblicana della politica – e quindi quella cui appartiene il presidente Trump – a criticare aspramente l’atteggiamento della Cina. Il segretario di Stato Mike Pompeo ha pubblicamente richiamato Pechino e altre nazioni a essere trasparenti sul virus. Dubbi sulla reale estensione dell’epidemia si riscontrano anche sui numeri comunicati dalla Russia, dall’Iran, dall’India, Arabia Saudita ed Egitto. La Corea del Nord non ha dichiarato alcun infetto. “Possiamo salvare delle vite – ha detto Pompeo in conferenza stampa – a partire dalla possibilità di avere informazioni su ciò che realmente è accaduto. Voglio esortare ogni paese: fate il vostro meglio nel raccogliere i dati, fate il vostro meglio nel raccogliere informazioni. Noi lo stiamo facendo”.

Alcuni giorni fa avevano fatto il giro del mondo le immagini della gente in fila presso i cosiddetti Funeral Parlour di Wuhan. Le persone si erano recate presso queste strutture cimiteriali per prelevare le urne con le ceneri dei loro cari. Proprio a causa della lunghezza delle code si erano sollevati dubbi sulla veridicità dei numeri dei decessi resi noti dalle autorità. A Wuhan si sono anche perse le tracce di un giornalista e di due blogger che stavano facendo dei reportage sul coronavirus.

Redazione

Autore