Milioni di americani saranno infettati dal Coronavirus e da 100 a 200mila moriranno. È la previsione, parlando alla Cnn, di Anthony Fauci, massimo esperto di malattie infettive americano e consulente della Casa Bianca, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases. Nell’intervista Fauci ha sottolineato che “da quello che vediamo ora, direi che ci potrebbero essere 100.000-200.000 morti” per coronavirus, mentre l’esperto Usa prevede “milioni di casi“.

Oggi, intanto, Francis Collins, direttore del National Institute of Health degli Stati Uniti, ha detto che il coronavirus potrebbe essere passato dagli animali agli esseri umani prima che diventasse capace di causare malattie nelle persone, “quindi, a seguito di cambiamenti evolutivi graduali nel corso di anni o forse decenni, il virus alla fine ha acquisito la capacità di diffondersi da uomo a uomo e causare malattie gravi e spesso mortali”. 


Il presidente Donald Trump, forse per annunciare una nuova stretta, ha convocato una conferenza che si terrà alle 17 ora locale, ovvero alle 23 italiane.

NIENTE QUARANTENA PER NEW YORK – Niente quarantena invece negli Stati Uniti per la città di New York a causa della pandemia di Coronavirus. Lo ha annunciato nelle scorse ore il capo della Casa Bianca Donald Trump:  “Su raccomandazione della Task Force Coronavirus della Casa Bianca e previa consultazione con il Governatore di New York, New Jersey e Connecticut, ho chiesto di limitare rigorosamente gli spostamenti nell’area, sotto il controllo dei governatori, in consultazione con il Governo federale. Ma non sarà necessaria una quarantena” ha scritto il presidente Usa su Twitter.

Inizialmente il tycoon era favorevole ad una iniziativa di questo tipo, severamente bocciata invece dal governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo, che alla Cnn aveva spiegato che una misura simile avrebbe scatenato il caos e che imporla equivarrebbe a “una dichiarazione di guerra agli stati, una dichiarazione di guerre federale”.

L’ALLARME DEL NEW YORK TIMES – A rincarare la dose ci aveva pensato nei giorni scorsi il New York Times. Per il prestigioso quotidiano della Grande Mela se il tasso di crescita di casi continuerà ai livelli attuali, l’area metropolitana di New York registrerà un disastro peggiore di quella di Wuhan in Cina o della Lombardia in Italia. Per il quotidiano infatti “ha avuto meno successo nell’appiattire la curva a questo punto dell’epidemia rispetto a Wuhan o alla regione Lombardia”. “Naturalmente non è certo garanzia che il trend continuerà. E’ possibile che il distanziamento sociale rallenti o fermi la crescita di casi”, precisa il quotidiano.

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