Quando i militari hanno fatto irruzione nella villetta di due piani di Aiello del Sabato, in provincia di Avellino, l’hanno trovata legata alla ringhiera di una rampa di scale. Così è finito l’incubo di un a21enne salvata dalla sorella 18enne che aveva trovato il coraggio di denunciare tutto quello che accadeva negli ultimi 3 anni in quella famiglia che i vicini definiscono “per bene” che vive poco distante dal centro del paese. La mamma per tre anni l’aveva segregata in casa.

“Vi supplico, non riportatemi a casa!”, ha detto la ragazza al personale della struttura protetta dove è stata trasferita, assieme alla sorella, come riportato dall’Ansa. Chiusa per giorni interi in camera, spesso legata al letto o alla scala interna dell’abitazione, un solo pasto al giorno e servizi igienici ridotti ad un bidone. È così che la 21 enne viveva. Un incubo vissuto in casa che è finito con l’irruzione dei carabinieri. Subito dopo insieme alla sorella sono state portate in una struttura protetta.

Insieme alla sorella, la ragazza ha anche ricordato le minacce della madre, 47 anni, arrestata per maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate e sequestro di persona: “Vi uccido con le mie mani se si viene a sapere”, diceva loro. I vicini di casa sapevano poco o nulla di quella famiglia. “Non si vedevano ne sentivano – dicono – uscivano per andare al lavoro e una volta a settimana per fare la spesa. Mai avuto alcun sospetto di quel che accadeva dentro la casa e mai sentito urla o richieste di aiuto”, hanno detto all’ansa i vicini.

Dopo l’allontanamento del padre dall’abitazione di famiglia disposto dal Gip su richiesta della Procura di Avellino, nella casa sono rimasti a vivere due degli otto figli della coppia. Gli altri quattro, tutti minorenni, sono stati trasferiti in una casa-famiglia e il sindaco di Aiello del Sabato, Sebastiano Gaeta, nominato loro curatore. Gaeta si è subito attivato per consentire ai bambini di riprendere la scuola attraverso la didattica a distanza e si sta adoperando per consentire il loro ritorno tra i banchi.

La madre non si è presentata all’interrogatorio di garanzia: non è nelle condizioni fisiche e psicologiche, ha spiegato il suo avvocato, per sostenere l’interrogatorio. Alle domande del magistrato ha invece risposto il marito, accusato delle stesse ipotesi di reato contestate alla moglie.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.