Un vasto incendio è scoppiato a Bolzano nella zona artigianale Piani, coinvolgendo lo stabilimento dell’Alpitronic. Il sito dell’azienda, leader mondiale delle colonne di ricarica per auto elettriche, è andato a fuoco partendo da una zona in cui sono in corso dei lavori di ristrutturazione. Un’enorme colonna di fumo si è alzata sulla città, con lo spazio aereo sulla città che è stato chiuso.

Incendio a Bolzano all’Alpitronic, la lotta per fermare il rogo

Non risultano al momento vittime o feriti, con i vigili del fuoco di Bolzano e dintorni che hanno lottato per domare le fiamme. Il comune del capoluogo dell’Alto Adige ha comunicato: “La situazione è sotto controllo e l’unica precauzione da adottare è di tenere le finestre chiuse nelle vicinanze. Sul posto ci sono i vigili del fuoco e i tecnici dell’Agenzia dell’Ambiente”. Dopo poco anche la Protezione civile altoatesina ha dichiarato: “A Bolzano a causa di un incendio sono presenti fumi intensi. Si consiglia di tenere chiuse porte e finestre e di spegnere la climatizzazione e gli impianti di ventilazione”. I pompieri stanno posando i tubi verso l’Isarco, per pompare l’acqua dal fiume lì vicino per domare il rogo all’Alpitronic.

Incendio Alpitronic, cosa fa l’azienda di Bolzano

L’Alpitronic è stata fondata nel 2009 da quattro ingegneri, Andreas Oberrauch, Alessandro Ciceri, Sigrid Zanon e Philipp Senoner. L’anno successivo ha depositato il primo brevetto per un inverter a commutazione risonante, un elemento che ha fatto legare Alpitronic all’industria aerospaziale. Nel 2015, in forte crescita, si è spostata dal Noi Techpark di Bolzano ai Piani, nell’ex sede dei magazzini del Consorzio agricolo Dodiciville. È solo negli ultimi anni che l’azienda è diventata leader mondiale dei “hypercharger“, per ricaricare velocemente le auto elettriche, con l’apertura di sedi a Monaco di Baviera, Bergamo e Bologna. Quest’anno l’espansione anche oltreoceano e oltremare, con le filiali a Charlotte, negli Stati Uniti, e a Milton-Keynes, nel Regno Unito. Da qualche tempo si stava pensando di spostare la sede centrale a Terlano, alle porte di Bolzano, ma ci sono state resistenze da parte del comune.

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