E’ stata la consigliera comunale di Sondrio, Francesca Gugiatti, 25enne maestra di scuola primaria, a raccontare i commenti vergognosi e razzisti delle persone presenti sabato scorso al pronto soccorso mentre la giovane mamma nigeriana, 22 anni, si disperava per la morte della figlia di appena cinque mesi.

Lo ha fatto dal palco dove stesso quella sera si è tenuta la prima manifestazione delle sardine di Sondrio. Francesca ha raccontato quelle terribili parole che è stata costretta ad ascoltare mentre le grida della donna andavano avanti. “Rito tribale“, “rito satanico”, “tradizione africana“, etichettando “scimmia” la giovane madre. La piccola di 5 mesi è vittima probabilmente della cosiddetta “morte di culla“. La 22enne nigeriana si è accorta che la piccola non respirava bene ed è arrivata al pronto soccorso chiedendo aiuto ai medici. Il personale sanitario ha preso in cura la piccola ma, nonostante diversi tentativi di rianimazione, non c’è stato nulla da fare.

L’OSPEDALE SI CHIAMA FUORI – Il racconto di Francesca è stato ripreso prima da Sondrio Today, che ha lanciato la notizia, poi dal gruppo Facebook “Sardine Provincia di Sondrio”, diventando virale negli ultimi giorni nonostante qualcuno (puntualmente smentito) sostenesse che si trattasse di una fake news. “Tribali siete voi, come si fa a vomitare odio su una mamma che ha appena perso la figlia” sbottano più utenti. Sulla vicenda è intervenuta la direzione sanitaria dell’ospedale di Sondrio spiegando che “le frasi riportate da Francesca non possono essere né confermate, né smentite. Il personale in servizio non le ha assolutamente sentite. E’ certo, invece che l’assistenza e la cura nei confronti della famiglia e della loro figlioletta sono state massime”.
LA LETTERA DEL SINDACO LEGHISTA – Anche il sindaco di Sondrio, il leghista Marco Scaramellini, in una lettera inviata a Sondrio Today ha ricordato la tragedia: “La morte di una piccola bambina ed il dolore immenso della sua giovane mamma, hanno profondamente scosso la nostra Comunità. A nome di tutta la cittadinanza e con la condivisione degli ex Sindaci Bianca Bianchini, Alberto Frizziero e Alcide Molteni, porgo le più sentite condoglianze alla giovane mamma ed alla sua famiglia, colpiti da una tragedia così grande. Sicuro che la Comunità sondriese saprà far sentire la propria vicinanza ad una famiglia così duramente colpita, auspico una partecipazione al dolore composta e rispettosa, così come è sempre avvenuto in occasioni simili. Di fronte ad una mamma che perde la propria figlia, non resta che stringersi idealmente attorno a lei, in silenzio e in meditazione”.

A LAMENTARSI 15 PERSONE – “Infastiditi dalle urla disperate di una madre che ha appena perso la propria bambina di 5 mesi, hanno cominciato a lamentarsi, a sminuire quel dolore straziante. Nella sala d’aspetto dell’ospedale di Sondrio, circa quindici persone hanno dato vita a un vero festival dell’orrore: qualcuno ha parlato di ‘tradizione africana’, altri di ‘rito tribale’ o ‘rito satanico’, qualcun’altra ha definito la madre devastata dal dolore una ‘scimmia’, per concludere con un uomo che ha sentenziato ‘tanto ne sfornano uno all’anno’. Parole di un cinismo spaventoso. Che fanno raggelare il sangue. Che feriscono nel profondo, non solo quella donna a cui il destino ha appena strappato la figlia, ma tutte le persone perbene. Ma come si fa a essere così cattivi? Come si fa a infierire davanti al dolore più grande?”.

Lo scrive su Facebook Anna Ascani, vice ministra all’Istruzione. “Il racconto di Francesca Gugiatti, giovane maestra in una scuola primaria- aggiunge-, fa davvero accapponare la pelle. Quelle parole intrise di odio razziale, di cinismo, di totale mancanza di empatia, ci descrivono un’umanità smarrita. Mi chiedo: se quelle urla disperate fossero state di una donna italiana, la reazione sarebbe stata la stessa? Non ci si vergogna più di essere razzisti. Anzi, lo si vuole esternare. Lo si vuole far sapere. Ci si vanta. Questo fa paura. Questo è il male del nostro tempo che dobbiamo combattere con tutta la nostra forza e determinazione. Non ci voltiamo dall’altra parte. Ribelliamoci a tanto cinismo. Restiamo umani! Voglio esprimere la mia solidarietà e vicinanza totale a questa donna che ha perduto la figlia, e ringraziare chi, a differenza di altri, le è stata vicino. Non ci rassegniamo”.

CONDANNE BIPARTISAN – Da Giorgia Meloni a Matteo Renzi, passando per l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Tutti hanno condannato le frasi orribili pronunciate sabato scorso all’interno del pronto soccorso dell’ospedale di Sondrio. “Epiteti e appellativi di quel disgustoso repertorio di un paese che sta perdendo di vista i minimi principi di umanità e pietà. Una vicenda che fa correre i brividi sulla schiena. Pietà l’e morta a Sondrio, ieri” scrive Pisapia. La leader di Fratelli d’Italia aggiunge: “A Sondrio donna nigeriana derisa in ospedale perché urlava per la morte della figlia di 5 mesi. Da madre non posso che provare profondo disprezzo per chi è così infame da insultare una donna straziata dal dolore più atroce che si possa provare. Che schifo”. 

“Una madre nigeriana urla straziata dalla morte della figlia. In risposta riceve insulti razzisti. Spero che riscopriamo il senso della parola Vergogna. Un abbraccio alla mamma. E un pensiero a chi va avanti dopo la perdita di un figlio” commenta Matteo Renzi, capo politico di Italia Viva.

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