Carlo Ubertini è il candidato sindaco del Psi di Rieti, città dove è nato del 1965. Da sempre impegnato sul fronte ambientale, il 12 maggio scorso l’Accademia italiana di scienze forestali gli ha conferito il diploma di “accademico”, ma la sua sensibilità in materia arriva da lontano. Laureato in Scienze Forestali ed Ambientali con Tesi in Etica Ambientale, ha svolto attività di consulente in campo ambientale e sviluppo sostenibile. Teorico dell’”Ecosocialismo” e autore di pubblicazioni su riviste scientifiche in tema di etica e politica ambientali, è stato inserito nella “Storia del Pensiero Forestale” (Rubettino, Presidente Accademia Scienze Forestali). Militante da giovane nel Psi, è stato rappresentante nazionale dell’ambiente per i Socialisti Democratici Italiani e come tale, membro del tavolo politico-programmatico per la redazione del programma ambientale dell’ultimo governo Prodi. Già Assessore all’Ambiente del Comune di Rieti è attualmente Consigliere Comunale nella città.

Come ci si sente ad essere candidati di nuovo con il simbolo del garofano?
Ci si sente come coloro che, corrispondendo ad un imperativo etico, sfidano ancora un sentimento diffuso per rilanciare un tradizione collocata dalla parte giusta della storia.

Qual è lo stato di salute dei socialisti nella tua città?
Il loro stato di salute si potrà verificare il 13 giugno, considerando, da un lato, che una notevole tradizione locale potrebbe covare sotto la cenere, e dall’altra che la degradazione culturale della politica potrebbe aver desertificato oltre il previsto.

Tu sei tra i primi ad aver messo in prima linea l’urgenza di occuparsi della questione ambientale: quanto conta ripartire con la sostenibilità dalle piccole città?
La dimensione della sostenibilità investe la cifra personale ed assume un carattere epocale. Personalmente rappresenta la mia formazione universitaria, la mia attività culturale ed operativa e la mia visione politica, avendo pubblicato su “Mondoperaio”, 21 anni fa, l'”Ecosocialismo”. Storicamente rappresenta un carattere epocale, rispetto a cui tutto deve uniformarsi. Ieri la sostenibilità veniva intesa come dimensione di uno sviluppo “frenato”, oggi, principalmente nei territori italiani, in un Paese espressione di un virtuoso impasto tra natura e cultura, risulta la manifestazione di uno sviluppo “ampliato”, “potenziato”, “esclusivo”.


I punti principali del tuo programma elettorale
Fanno riferimento proprio al concetto, ben interpretato, di Sostenibilità. Il mio programma disegna una ” Città del benessere”, economico, ambientale, sanitario, spirituale. Dalla capacità e priorità di intercettare, virtuosamente, i fondi del PNRR, alla volontà di ribaltare la dinamica della “mobilità passiva”, per i nostri anziani sul piano sanitario, per i nostri giovani sul terreno formativo ed occupazionale, fino alla valorizzazione del turismo religioso, nell’ambito della nostra “Valle Santa”, in quanto fondato sul francescanesimo, sovrapponibile alla dimensione ambientale.