Io ENNIO MORRICONE sono morto”. È questo l’incipit del necrologio che il maestro, genio della musica scomparso nella notte a Roma, all’età di 91 anni, si è scritto da solo, in prima persona. Un messaggio al tempo stesso ironico e struggente. È stato reso noto dall’amico di famiglia e legale Giorgio Assumma. Verrà pubblicato su tutti i quotidiani.

È un testo breve. In prima persona. Spicca la richiesta per l’ultimo saluto: “C’è una sola ragione che mi spinge a salutare tutti così e ad avere un funerale in forma privata: non voglio disturbare”. Un messaggio dal quale trapelano grandi umiltà e riservatezza. Quanti artisti, oltre Morricone – due volte Premio Oscar, una volta alla carriera, per citare solo due riconoscimenti – avrebbero o avrebbero avuto diritto quanto lui a esequie nazionali, in pompa magna, con vip e alte cariche dello Stato?

Emozionante il saluto alla moglie Maria Travia: “A lei rinnovo l’amore straordinario che ci ha tenuto insieme e che mi dispiace abbandonare. A Lei il più doloroso addio“.

Ironia e dolore si fondono nel testo lungo poche righe. Probabilmente l’ultima opera d’arte di un grande creatore e ideatore tra le più belle musiche dell’ultimo secolo.

IL TESTO INTEGRALE – “Io ENNIO MORRICONE sono morto. Lo annuncio così a tutti gli amici che mi sono stati sempre vicino e anche a quelli un po’ lontani che saluto con grande affetto. Impossibile nominarli tutti. Ma un ricordo particolare è per Peppuccio e Roberta, amici fraterni molto presenti in questi ultimi anni della nostra vita. C’è una sola ragione che mi spinge a salutare tutti così e ad avere un funerale in forma privata: non voglio disturbare. Saluto con tanto affetto Ines, Laura, Sara, Enzo e Norbert, per aver condiviso con me e la mia famiglia gran parte della mia vita. Voglio ricordare con amore le mie sorelle Adriana, Maria, Franca e i loro cari e far sapere loro quanto gli ho voluto bene. Un saluto pieno, intenso e profondo ai miei figli Marco, Alessandra, Andrea, Giovanni, mia nuora Monica, e ai miei nipoti Francesca , Valentina, Francesco e Luca. Spero che comprendano quanto li ho amati. Per ultima Maria (ma non ultima). A lei rinnovo l’amore straordinario che ci ha tenuto insieme e che mi dispiace abbandonare. A Lei il più doloroso addio”.

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