Nel 1961 era diventato il più giovane dei maestri a dirigere l’orchestra del festival del Giugno della Canzone Napoletana. Ennio Morricone aveva 33 anni. Come i più grandi artisti e musicisti italiani non ha mancato di confrontarsi con Napoli, con la sua cultura e la sua tradizione musicale. A poche ore dalla sua morte – a 91 anni, la scorsa notte a Roma – è tutto il mondo a omaggiarne il ricordo. Segno del fatto che Morricone non apparteneva a un posto e a un Paese: nella sua sterminata produzione aveva attraversato generi e latitudini anche molto distanti. Con Napoli ha tuttavia intrattenuto un rapporto speciale, dal quale sono nate opere memorabili, legate in qualche modo a personaggi o vicende della città.
Non che questi lavori fossero sempre acclamati: una volta, ospite all’Università di Salerno, spiegò come alcuni suoi arrangiamenti di canzoni napoletane fossero stati odiati dagli stessi napoletani. Forse troppo innovativi. Ma questo non gli impedì di intrattenere con la città e le sue storie un rapporto prolifico e lungo decenni. Era in servizio a Napoli il militare interpretato da Gianni Morandi nel musicarello In ginocchio da te: la canzone, e il resto delle musiche, vennero realizzate proprio da Morricone (la stessa comparsa anche nell’ultimo film Premio Oscar Parasite). Così come quelle di Uccellacci e uccellini con Totò, di Pier Paolo Pasolini – con il quale nel 1971 collaborerà alle musiche del Decameron, girato a Napoli. Due anni dopo è il turno del Giordano Bruno interpretato da Gian Maria Volonté e diretto da Giuliano Montaldo nel 1973.
Altra vicenda partenopea messa in musica dal maestro è quella dei fratelli Giuliano ed Angelo Amitrano, di Castellammare di Stabia, liberamente ispirata alle imprese sportive dei canottieri Abbagnale. Il film di Stefano Reali èdel 1993 si intitolava Una storia italiana. Di tre anni dopo l’adattamento del romanzo di Domenico Rea – premiato con lo Strega – Ninfa Plebea, diretto da Lina Wertmuller. Più recenti le collaborazioni con Massimo Ranieri per i lavori di teleteatro delle opere di Eduardo De Filippo, per la regia dello stesso Ranieri e Franza Di Rosa, come Filumena Marturano, Napoli milionaria!, Questi fantasmi, Sabato, domenica e lunedì.
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