E’ mezzanotte e trentasei quando Antonio Tajani telefona in diretta a SkyTg24. « La situazione è preoccupante e condanniamo questo attacco dell’Iran. Ci auguriamo sia un unicum, che non si ripeta ». E rivela di aver tentato una mediazione al telefono, in extremis, chiamando Teheran. « Ieri il ministro degli Esteri iraniano mi ha detto che avrebbero vendicato l’attacco israeliano sul consolato iraniano di Damasco. Quello che sta accadendo era stato annunciato. Ho cercato di convincere il ministro degli Esteri iraniano a non lanciare quei missili, mi ha risposto che la decisione era già stato preso ». La reazione italiana ? « Reagiremo con commenti negativi, cercando di far concludere con questa risposta gli attacchi. Siamo per una de-escalation ».

Stanotte neanche il titolare della Difesa, il ministro Guido Crosetto, andrà a dormire. Lo stato d’allerta è massimo anche in Italia. Anche a Roma. « Ricevo costanti aggiornamenti e seguo con apprensione quanto sta accedendo in Medio Oriente. Condanno con fermezza l’attacco dell’Iran e dei suoi alleati, contro Israele, un’azione senza precedenti che può provocare un’escalation drammatica. Continuiamo a lavorare per evitarla », scrive su X il ministro Crosetto. A cosa si riferisce, ricevute le debite informazioni dagli analisti dell’intelligence militare, Crosetto ?

I toni allarmati, anzi allarmatissimi di Crosetto confermerebbero che l’Iran starebbe utilizzato missili ipersonici Kheibar nella sua operazione contro Israele, chiamata Vadeh Sadegh ‘Vera promessa’. Tutto il governo segue con « massima attenzione » e « preoccupazione » l’escalation in Medio Oriente. L’attacco dell’Iran a Israele non ha rappresentato una sorpresa per l’esecutivo, e quando in tarda serata è scattato, la Premier Giorgia Meloni si è messa in contatto con i ministri degli Esteri e della Difesa, Antonio Tajani e Guido Crosetto, e con il sottosegretario Alfredo Mantovano, Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica. Si valuta ora per ora lo scenario di crisi dell’area, inviando inviti alla « prudenza » a tutti i Paesi coinvolti. E si monitorano tutti gli obiettivi ritenuti sensibili in Italia, presidiati in seguito all’offensiva avviata dalla Repubblica islamica. Le prefetture, secondo quanto si apprende, effettuano un aggiornamento costante dei target e delle modalità di presidio. « Il governo è pronto a gestire qualsiasi tipo di scenario », ha spiegato Tajani intervenendo al Tg1, sottolineando che « il ruolo dell’Italia è invitare tutti alla prudenza per evitare l’esplosione di una crisi che nessuno vuole che ci sia », ed esprimendo l’auspicio “che la risposta dell’Iran si fermi all’attacco di stasera”. Il titolare della Farnesina è in « costante contatto con le ambasciate d’Italia a Tel Aviv e a Teheran ». E dall’Iran ha ricevuto « una rassicurazione e un impegno » sul fatto che « ci sarà massima attenzione e responsabilità per quanto riguarda i militari italiani », oltre un migliaio al confine tra Libano e Israele. L’offensiva è avvenuta con « lanci sia dallo Yemen che dal Libano e dall’Iran », ha spiegato Crosetto, sottolineando che l’attacco « non ha sorpreso ». « Eravamo tutti pronti – ha aggiunto il ministro della Difesa -, le modalità con l’utilizzo di droni che posso essere intercettati non solo dalle difese israeliane ma anche da un supporto americano e anche giordano ci danno la speranza che non si possa arrivare a colpire obiettivi che possano determinare una reazione molto forte. Il nostro personale che opera in area è preparato ed è stato avvisato per tempo per adottare tutte le misure di sicurezza necessarie ».

Al momento, mezzanotte e 45, non ci sono reazioni da parte delle opposizioni.

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.