Il premier israeliano Benjamin Netanyahu è stato incriminato per corruzione dal procuratore generale Avichai Mendelblit in tre indagini aperte da tempo a suo carico, con capi d’accusa come corruzione, frode e abuso d’ufficio. Una decisione storica: è la prima volta infatti che un primo ministro viene incriminato durante il suo mandato.

LE TRE INDAGINI SUL PREMIER – Netanyahu è coinvolto in tre distinte indagini: quello più grave vede il leader di centrodestra è accusato di corruzione per aver favorito l’azionista di maggioranza della più grande società di telecomunicazioni di Israele, Bezeq, in cambio di una copertura mediatica favorevole su Walla news, un popolare sito di news israeliano legato a Bezeq. La seconda inchiesta sul premier riguarda i regali ricevuti assieme alla moglie da un produttore di Hollywood e da un miliardario australiano in cambio di agevolazioni. La terza e ultima indagine si concentra invece sul presunto accordo tra Netanyahu e il proprietario del quotidiano Yedioth Ahronoth per indebolire un giornale rivale, in cambio di un trattamento più favorevole del governo nei confronti di Yedioth Ahronoth.

IL CAOS POLITICO IN ISRAELE – Lo Stato ebraico in questi giorni è scosso dall’ennesimo tentativo fallito di formare un governo dopo le elezioni del 17 settembre scorso. Il fallimento dei colloqui condotti dal leader del partito centrista Blu-Bianco Benny Gantz di formare un esecutivo potrebbe riportare il Paese alle urne per la terza volta in un anno.

Redazione

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