Cronaca
Istituto italiano sull’invecchiamento, in ballo c’è il futuro demografico

È arrivato il momento di investire in un programma scientifico ambizioso: l’Istituto italiano sull’invecchiamento I3 – dove la potenza, oltre alle iniziali, evoca anche la terza età. L’Italia, pur essendo in prima linea nel fenomeno demografico, manca ancora di un centro di eccellenza dedicato allo studio integrato dell’invecchiamento. Mentre paesi come Francia, Regno Unito, Germania e persino il giovane Canada già vantano istituzioni specializzate, noi abbiamo l’opportunità – e il dovere – di investire in un Istituto italiano sull’invecchiamento capace di coordinare le competenze di ricerca in questo campo e fungere da motore per politiche innovative e interventi di welfare mirati.
Compito dell’Istituto è armonizzare le prospettive delle diverse discipline biomediche, economiche e sociodemografiche, in un’ottica olistica di prevenzione e salute pubblica, dando vita a un importante studio longitudinale sul corso della vita. Il tutto nell’ottica di mettere a fattor comune e rafforzare le nostre infrastrutture e piattaforme di ricerca, creando quel valore aggiunto che incentivi la competitività nazionale ed europea e costruisca un solido futuro. I tempi sono maturi per creare un centro di eccellenza sulla longevità.
La spinta coordinata non può che scaturire da Age-it (Ageing Well in an Ageing Society), il partenariato di ricerca sulle sfide dell’invecchiamento finanziato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Age-it riunisce 27 enti di ricerca e oltre 800 ricercatori provenienti dalle principali università italiane – tra cui l’Università di Firenze, Milano-Bicocca, Piemonte Orientale, Padova, Ca’ Foscari Venezia, Bologna, Sapienza, Federico II, Molise, Bari, Calabria, Bocconi, Cattolica, Università Salute-Vita San Raffaele, SISSA Trieste – oltre a istituzioni come Cnr, Istat, Inps, Inrca, Neuromed e alcune aziende di rilievo nazionale. L’Istituto italiano sull’invecchiamento rappresenta la naturale evoluzione del partenariato Age-it, avviato nel 2023. Il suo obiettivo è trasformare l’Italia in un polo scientifico integrato per la ricerca sinergica sulla longevità, ponendola come standard di riferimento internazionale sia dal punto di vista scientifico che tecnologico, e capace di trasferire conoscenza in settori strategici per l’economia e la società.
Nei suoi primi due anni di attività, Age-it ha riunito ricercatori provenienti da dieci aree tematiche – dalla genetica alla robotica, dall’economia alle scienze politiche – dimostrando come la sfida dell’invecchiamento vada affrontata attraverso il prisma della demografia, della salute, dell’innovazione sociale e dell’ambiente, in un ecosistema più ampio e con una nuova visione sul futuro della popolazione italiana in una società che invecchia. Parallelamente, l’Istituto promuoverà sinergie nella ricerca e scambi internazionali, favorendo il collegamento tra il mondo accademico e quello industriale e coordinando azioni di advocacy per politiche e servizi sanitari e sociali, orientati a rendere la società age-friendly.
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