L’Italia è un paese per vecchi, ribaltando il titolo del romanzo di Cormac McCarthy poi diventato anche un film di culto diretto dai fratelli Coen. Lo attesta oggi l’Istat evidenziano un dato che fa impressione: la natalità a livello nazionale è ai suoi minimi storici, siamo in pieno “gelo demografico“.

I nati sono scesi, per la prima volta dall’unità d’Italia e dunque negli ultimi 160 anni, sotto la soglia delle 400mila unità, attestandosi a 393mila negli ultimi 365 giorni. Non una novità: il trend è in discesa da ormai 15 anni, l’ultima vola che in Italia si è registrato un aumento delle nascite è nel lontano 2008.

Diverse ovviamente le cause: pesa il progressivo invecchiamento della popolazione femminile nelle età convenzionalmente considerate riproduttive (dai 15 ai 49 anni), così come la spontanea/indotta rinuncia ad avere figli da parte delle coppie, spinte in particolare da motivi economici, tra stipendi fermi da 30 anni e le ridotte politiche a sostegno delle famiglie.

Ed è ancora in calo anche la popolazione residente in Italia. La popolazione è di 58 milioni e 851mila unità, 179mila in meno sull’anno precedente, per una riduzione pari al 3‰. Prosegue, dunque, la tendenza alla diminuzione , ma con un’intensità minore rispetto sia al 2021 (-3,5‰), sia soprattutto al 2020 (-6,7‰), anni durante i quali gli effetti della pandemia avevano accelerato un processo iniziato già nel 2014.

L’altra faccia della ‘medaglia’ è la crescita invece della popolazione ultracentenaria, il cui numero è triplicato negli ultimi 20 anni. Dal gennaio 2023 sono ormai 22mila, ‘spinti’ da una speranza di vita che nel Paese è di 82,6 anni ed è in crescita per gli uomini mentre è stabile per le donne.

Ad aumentare sono anche il numero di stranieri. L’analisi dell’istituto di statistica segnala una lieve crescita: la popolazione di cittadinanza straniera al primo gennaio 2023 è di 5 milioni e 50mila unità, in aumento di 20mila individui (+3,9‰) sull’anno precedente.

Tornado al tema delle nascite, la regione con la “fecondità” più alta è il Trentino Alto Adige con un valore pari a 1,51 figli per donna: Sicilia e Campania registrano valori più bassi, rispettivamente 1,35 e 1,33.

Guardando all’estremo opposto, Regioni con fecondità decisamente più  contenuta sono il Molise e la Basilicata, con un valore di 1,09 figli per donna, ma il dato peggiore è quello della Sardegna con 0,95, unica Regione con una fecondità al di sotto dell’unità.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.