L'intervista
Italia tra Med-Atlantico e Indo-Pacifico, Formentini: “È un corridoio strategico”
La Commissione Esteri della Camera presenta il documento finale per la definizione di una strategia nazionale. Il vicepresidente: “Uno spazio connesso tra sicurezza marittima, catene logistiche e competizione tecnologica”

La Commissione Esteri della Camera dei deputati ha presentato giovedì il documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sulle tematiche relative alla proiezione dell’Italia e dei Paesi europei nell’Indo-Pacifico, delineando una visione strategica fondata su presenza costante, rafforzamento delle alleanze e integrazione economico-industriale. Il rapporto nasce da un’indagine conoscitiva avviata nel maggio 2023, e segna l’avvio di una riflessione politica più ampia sulla necessità per l’Italia di dotarsi di una strategia Indo-Pacifico nazionale.
Il vicepresidente della Commissione Esteri e presidente del Comitato Indo-Pacifico, Paolo Formentini, sottolinea che «questa indagine conoscitiva è la prima del suo genere a focalizzare attenzione su un’area fondamentale, che come sappiamo è crocevia del 60% del PIL mondiale e del traffico commerciale globale». A suo giudizio, l’Indo-Pacifico è una proiezione diretta dell’interesse nazionale italiano. «Per l’Italia rappresenta un’estensione funzionale del Mediterraneo allargato: uno spazio connesso dove si intrecciano sicurezza marittima, catene logistiche, accesso alle risorse critiche e competizione tecnologica», spiega.
Il documento propone un’evoluzione concettuale: «Dobbiamo valutare – aggiunge Formentini – che ci troviamo ormai a ragionare nella dimensione dell’Indo-Mediterraneo, ossia nelle interconnessioni tra Med-Atlantico e Indo-Pacifico appunto, e là si trova l’Italia. Un corridoio strategico lungo cui scorre IMEC, progetto analizzato dal documento». Il corridoio India-Medio Oriente-Europa (IMEC), presentato nel G20 indiano del 2023, è considerato un’infrastruttura trasformativa per la connettività tra Asia ed Europa. Il rapporto parlamentare individua anche lo spazio politico e geopolitico per la possibile nomina di un inviato speciale italiano dedicato a questo progetto strategico, che coinvolge direttamente il porto di Trieste come snodo logistico cruciale.
Accanto alla dimensione geo-economica, il testo valorizza anche l’aspetto operativo. La proiezione marittima italiana – testimoniata dalle missioni del Carrier Strike Group guidato dalla Nave Cavour e da varie altre operazioni congiunte – viene letta come segnale di credibilità e continuità. La presenza navale non solo rafforza la sicurezza e l’interoperabilità con gli alleati, ma ha effetti positivi sullo sviluppo del comparto industriale della Difesa. La diplomazia, intesa come strumento di dialogo stabile e multilivello, è parte integrante di questa presenza strategica.
Un altro asse centrale è quello economico-tecnologico. Il rapporto sottolinea la necessità per l’Italia di integrarsi più profondamente nelle catene globali del valore, in particolare nei settori ad alta criticità come semiconduttori, energie rinnovabili e tecnologie dual use. L’espansione verso mercati strategici come India, Asean, Australia e Giappone viene individuata come una priorità per la politica industriale estera del Paese. Strumenti come la diplomazia scientifica e la cooperazione universitaria sono presentati come leve fondamentali per costruire relazioni stabili e proiettare il sistema Italia nella regione.
Il documento non propone soluzioni conclusive, ma offre una cornice di riferimento per la costruzione di una strategia di lungo periodo. In un contesto in cui la competizione globale si intensifica e le alleanze si riorientano, il rapporto mira a fornire un quadro coerente in grado di orientare le scelte politiche, superare la frammentazione e consolidare la posizione dell’Italia tra Europa, Mediterraneo e Asia.
La traiettoria delineata punta a generare coerenza tra gli attori nazionali, rafforzare la credibilità verso partner e alleati, aggiornare la visione geopolitica italiana e garantire continuità all’azione di governo nel tempo. Ossia, costruisce la base su cui poggiare una strategia.
Emanuele Rossi – Formiche.net
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