Milano è da sempre la culla delle novità, per la politica. All’ombra del Duomo è nato il Psi di Turati, poi i fascisti a San Sepolcro. A Milano è nato il craxismo. Poi Italia dei Valori, fuori dal Palazzo di Giustizia. E Forza Italia. E la Lega. I primi MeetUp di Grillo, più forte che a Genova e ben prima che a Roma. In questo vivaio delle idee nuove, che lievitano come il panettone, nasce la Federazione riformista, il Renew Italia che unisce Italia Viva e Azione.

Se il partito di Carlo Calenda aveva scelto Napoli per la sua assemblea di avvio del percorso unitario, è dal centro congressuale del Mi.Co. di Citylife che i renziani scelgono di segnare l’inzizio della fase federativa con i calendiani. Ed è Scelta, l’acronimo che rappresenta la piattaforma programmatica: Salute, Cultura, Europa, Lavoro, Territorio e Avvenire. Sei pilastri sui quali Matteo Renzi – che parla un’ora e mezza – scalda la platea dei duecento rappresentanti riuniti per sancire l’avvio di questa fase.

Sei parole di sinistra, di centrosinistra, che oggi mettono “La palla al centro”, come recita lo slogan dell’incontro pubblico. Quella palla da mettere in rete che Renzi rappresenta con una sua telecronaca, e con le immagini dei mondiali, con cui il Giappone ha eliminato la Germania. Una palla contestata, ripresa dall’attaccante in extremis mentre sembrava rotolare fuori campo, “con un gesto di disperata speranza”, dice Renzi, “che consente di recuperarla quando è ancora per un centimetro solo in campo, rimetterla in gioco, al 95° minuto, e di calciarla in porta”.

La partita aperta è quella delle Regionali, fuori di metafora. Basta guardare oltre le vetrate da cui parla Renzi per scorgere il Pirellone. Lì si combatte il più inatteso e singolare duello della campagna elettorale lombarda, con Letizia Moratti che può sconfiggere Attilio Fontana. I sondaggi le danno il 27%, sommata ai voti in libera uscita della sinistra supererebbe il 40%. Bisogna vedere se il Pd decide di “cercar la bella morte”, come si predicava a San Sepolcro, o se vuole vincere le elezioni, dopo trent’anni.

Qui Renzi sottolinea il suo appello. “Una candidatura forte noi la abbiamo proposta. Majorino corra insieme con Moratti. In ticket vincerebbero, e qui lo sanno tutti. Se non vogliono vincere, lo dicano”, grida dal palco. Alle sue spalle, Teresa Bellanova e Ettore Rosato che entrano nel comitato promotore della federazione e lavoreranno con i delegati di Calenda per dare un corpo all’idea del Terzo polo verso la costruzione di un partito unitario. Al Pd si rivolgono molti degli interventi: il travaglio degli ex compagni di strada colpisce la dirigenza renziana, chiamata in causa oggi anche da Elly Schlein.

E a un certo punto dopo le parole di Renzi compare uno striscione: Scelta. Un acronimo che può anticipare il nome del nuovo partito?

Il dibattito dura sei ore, non è prevista neanche una pausa pranzo. Dopo trenta interventi ecco il documento che viene votato: “Si impegna Italia Viva a procedere ad un iter di federazione unitaria con Azione. Si auspica per Matteo Renzi un ruolo di protagonista in campo nel 2023”.  Approvato all’unanimità. E a margine, un impegno: “Nel 2023 la Leopolda ci sarà”. “Spendo ancora una parola sulla questione giustizia. Grazie per come mi avete sostenuto. Non avevo mai ricevuto un avviso di garanzia, ora faccio la collezione. Non mi batto per una questione mia, ma per i diritti di tutti. In un Paese in cui gli avvisi di garanzia travolgono e uccidono reputazione e lavoro delle persone, io voglio fare una battaglia per la presunzione di innocenza di tutti, soprattutto per chi non ha la forza dei grandi studi legali”.

Ma un sassolino se lo leva dalle scarpe: “Le sentenze della Cassazione valgono solo per i cittadini o anche per i Pm?, chiede con riferimento al dissequestro e alla inefficacia probatoria degli oggetti personali sequestrati per Open. In prima fila lo applaudono Maria Elena Boschi e Luciano Nobili, Luigi Marattin e Ivan Scalfarotto, Elena Bonetti e Roberto Giachetti. Il senatore Scalfarotto, parlando con il Riformista, guarda alla necessità di parlare con tutto il centrosinistra da riunire sotto ad un tetto unico: “Guardiamo oltre Azione, a tutte le sigle riformiste e liberali, laiche e libertarie, impegnate nel mondo dei diritti, al civismo sui territori, agli europeisti”. E qui un soggetto Scalfarotto lo evoca per nome: “PiùEuropa, a questo punto, deve scegliere se stare con noi o con il Pd di cui si sta parlando, quello di Majorino e di Elly Schlein”.

E se la giovane candidata alla segreteria dem scende in campo attaccando Renzi, naturale che da qui parta subito la controffensiva: “Parli dei dirigenti dem che hanno sbagliato la campagna elettorale, non se la prenda con noi”, grida dal palco una giovane delegata napoletana. “Rinnega il Pd del 40%, quello che sapeva vincere e fare battaglie riformiste”, le risponde la senatrice Raffaella Paita.

Foto LaPresse 04-12-2022 Milano, Italia – politica – Allianz MiCO, assemblea nazionale di Italia Viva con Matteo Renzi
Nella foto: Matteo Renzi
December 04, 2022 Milan Italy – News – Allianz MiCO, national assembly of Italia Viva with Matteo Renzi
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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.