La scuola è fatta per i ragazzi, non per altro o per altri.
La buona scuola esiste, il problema è che non fa notizia
Nel liceo Salvemini di Firenze hanno rubato 30 pc, e il preside ha scritto una lettera agli autori del furto: un messaggio educativo alla comunità della scuola
La scuola fa notizia e finisce sui giornali per gli insegnanti che mancano, il costo dei libri che aumentano, le aule non sufficienti o per qualche episodio che evidenzia quello che potremmo chiamare “emergenza educativa”. Intendiamoci sono tutte notizie reali ed è giusto occuparsene ma la scuola è molto altro ed è percorso educativo fatto esclusivamente per i ragazzi.
Sarà ovvio, scontato, naturale ma bisogna ricordarselo: la scuola è fatta per i ragazzi, non per altro o per altri. È il principale luogo in cui i ragazzi si confrontano con adulti, formano la propria coscienza critica, diventando grandi, “maturi”. Anche se fa poco notizia, la scuola è piena di esempi di insegnanti e dirigenti che accompagnano i ragazzi nel loro percorso educativo, di scoperta e crescita. La scuola non è semplicemente un insieme di nozioni o di regole grammaticali, di interrogazioni e valutazioni, ma è un dialogo e un rapporto tra adulti e ragazzi, e questo deve tronare ad essere centrale anche nel dibattito che riguarda la scuola. Come ricordava Pier Paolo Pasolini “se qualcuno ti avesse educato, non potrebbe averlo fatto che col suo essere, non col suo parlare”.
Mi piacerebbe che si parlasse della scuola, che si aprisse un dibattito politico, che ci fosse nel paese una coscienza collettiva, che ci si interrogasse tutti sul come migliorare la scuola, partendo dal fatto che è: percorso educativo fatto per i ragazzi e che per questo deve sempre puntare al meglio e a migliorarsi, non alla mediocrità. Ma come dicevo esempi in tal senso ci sono, anche se non fanno notizia, non apriranno dibattiti, ma ci sono. Qualche giorno fa ha fatto notizia sui giornali locali il furto nella mia città, Firenze, di 30 pc portatili dall’istituto superiore Salvemini. Un fatto che rattrista, un danno alla scuola, un fatto che fa riflettere.
La cosa che però ha acceso l’attenzione è stato il come il Dirigente e gli insegnanti hanno affrontato la cosa. C’è stata la denuncia, i rilievi, ci sono le indagini e la speranza è che le forze dell’ordine trovino chi ha rubato e che i computer tornino a scuola. Oltre a tutto questo c’è stata una lettera aperta che il Preside ha voluto scrivere ed inserire sul sito della scuola. Un esempio semplice ma chiaro sul fatto che la scuola non è semplicemente un insieme di nozioni ma un percorso educativo. “Questo è un danno ai ragazzi, ai nostri figli, ai nostri nipoti, è un danno alle famiglie, a noi cittadini. È un danno a coloro che devono saper usare la strumentazione, che dalla scuola ricevevano un supporto grazie alla tecnologia, che durante i compiti in classe avevano bisogno di un pc…Le Forze dell’Ordine faranno il loro corso, ma in una scuola ed in una società, in cui si crede nell’evoluzione, nei valori della cittadinanza, nel Bene Comune, soprattutto quelli dei nostri figli, che sono il nostro domani, ci appelliamo a Voi che avete compiuto questo gesto per invitarvi a ravvedervi, ad un ripensamento, affinché possiamo riavere ciò che è nostro o meglio…. ciò che è di tutti!”
Il Preside, Luca Stefani, oltre alla giusta denuncia, alla speranza che le forze dell’ordine trovino quanto rubato, all’amarezza del furto a scuola, ha voluto fare un richiamo a tutti consapevole che la scuola rappresenta un percorso educativo, che gli strumenti – PC compresi – sono utili per questo, che tutto ciò che togli alla scuola non è semplicemente un danno allo stato o all’istituzione ma ai ragazzi, al loro percorso di conoscenza, possibilità di fare esperienza, crescere, a quel percorso educativo che è la scuola. Il Preside che ha semplicemente scritto una “lettera aperta” agli autori di un furto e l’ha inserita sul sito della scuola, ha fatto, non semplicemente un “appello” ma un passaggio educativo verso la comunità della sua scuola, tutti noi e anche verso gli autori del furto.
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